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08 Oct

La musica dei lager rivive attraverso il lavoro di un musicista pugliese

8 Aprile 2018
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di Leonardo Fania

E’ una storia di speranza ma anche di insopportabile strazio quella che sto per raccontare. Mentre provo a comporla mi passano per la mente le immagini dei film, riflesso della realtà, e quelle inconfutabili dei documentari, segmenti di storie perdute nella cenere di un forno crematorio. E’ la storia di milioni di uomini e donne condannati ad una fine miserabile da un’ideologia altrettanto miserabile. Persone che attraverso la musica hanno cercato di alienare la sofferenza ingiusta a cui erano sottoposti.

La speranza, fioca luce nell’oscurità, è riposta nel pianista Francesco Lotoro, 52enne pianista e compositore di Barletta che, in oltre 20 anni di attività instancabile, è riuscito a recuperare migliaia di spartiti, facendo risuonare tante melodie che tra il 1933 e il 1945 i prigionieri composero nei lager nazisti come un insopprimibile inno alla vita.

Lotoro ha incontrato i superstiti e i loro discendenti, in una febbrile e continua ripartenza verso ogni possibile nuova traccia. Dopo ogni ritrovamento, e dopo la necessaria trascrizione e interpretazione, dovuta ai mezzi di fortuna su cui erano scritti i componimenti (carta igienica, alimentare, piccoli pezzi di carta), Lotoro ha fatto poi eseguire gli spartiti non solo per restituire la dignità alle vittime e combattere l’oblio, ma per dimostrare che nulla, nemmeno l’Olocausto, può spegnere la creatività e la vitalità dell’uomo.

Il valore del lavoro del musicista di Barletta è inestimabile: non solo perché gli autori sono di tantissime nazionalità (donne e uomini ebrei, rom, prigionieri politici, soldati e ufficiali francesi, russi, polacchi, olandesi, belgi, inglesi italiani, e perfino militari americani bianchi e neri) e di tutti i campi di concentramento (anche dei gulag siberiani) ma perché molte di queste melodie sono giunte fino ad oggi soltanto perché impresse e poi custodite per anni nella memoria dei sopravvissuti.

Per sostenere il lavoro di Lotoro, nel 2015 è nata Last Musik, una onlus registrata presso il governo italiano che ha, tra i progetti, la nascita di una cittadella della musica “concentrazionaria” a Barletta e nel 2022 la pubblicazione dell’Enciclopedia musicale curata dal compositore.

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