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19 Apr

«In Casa Sollievo abbiamo trovato la forza e la speranza di cui avevamo bisogno»

Il battesimo del suono della piccola Giulia

«In Casa Sollievo abbiamo trovato la forza e la speranza di cui avevamo bisogno»

Ha lunghi capelli biondi, un carattere vulcanico e il sorriso contagioso. Si chiama Giulia e tra poche settimane compirà quattro anni. Sarà un compleanno davvero speciale, questo, perché per la prima volta potrà ascoltare la voce dei suoi genitori cantarle “tanti auguri”.


Giulia è affetta fin dalla nascita da ipoacusia bilaterale profonda, una patologia che le ha causato la perdita totale dell’udito in entrambe le orecchie, impedendole anche il normale sviluppo del linguaggio.

Questa mattina, le è stato attivato l’orecchio bionico posizionato lo scorso 14 febbraio – nel corso di un intervento durato oltre quattro ore – dai medici chirurghi dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, Aurelio D’Ecclesia e Lucio Vigliaroli.


attivazione orecchio bionico giulia«Giulia è figlia di un miracolo» racconta mamma Daniela. Nata a 34 settimane, pesava appena 900 grammi ed era affetta da atresia duodenale. Fin dal primo istante si è stretta alla vita e da sola ha combattuto per oltre due mesi ricoverata in terapia intensiva neonatale.


La diagnosi di sordità neurosensoriale bilaterale profonda è giunta a due anni, nella primavera del 2020: «inizialmente pensavamo si trattasse di un normale ritardo nel linguaggio – aggiunge Daniela – ma col passare del tempo ci accorgemmo che non rispondeva ai nostri richiami e i suoni da lei emessi erano sempre più profondi e gutturali. Dopo pochi esami scoprimmo che la nostra piccola era completamente sorda».


Non è sempre facile gestire queste patologie e tanti furono i tentativi, poi rivelatisi vani, perché purtroppo Giulia non mostrava alcun progresso, ma imperterriti continuarono a cercare un luogo di cura adatto che potesse donare una speranza in più alla loro bambina.


Daniela e Vincenzo si rivolsero a Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale voluto da Padre Pio, Santo al quale entrambi sono molto legati essendo originari di Pietrelcina e Benevento.
«La prima volta che abbiamo incontrato il dottor D’Ecclesia, con poche parole ci ha dato tutta la forza e la speranza di cui avevamo bisogno». In seguito allo studio analitico della piccola paziente da un punto di vista audio-logopedico e radiologico è arrivato il via libera per poter eseguire l’intervento di impianto cocleare multicanale su misura all’orecchio destro.

impianto cocleare


«Poche ore prima dell’intervento – ricorda la mamma – il dottor Vigliaroli ci ha raccontato di tanti piccoli guerrieri vincenti ed io e mio marito in ogni racconto immaginavo il futuro della nostra Giulia, in giro per il mondo».


Dopo l’intervento, nessuna complicanza e questa mattina l’equipe del Centro Implantologico dell’Ospedale di San Pio ha attivato l’orecchio bionico della piccola.

Il tecnico di audiologia, osservando i grafici al computer, ha subito confermato l’attività del segnale. Poi Giulia ha iniziato sbattere gli occhioni blu ad ogni rumore provocato dalla logopedista. Ha arricciato le sopracciglia incuriosita da quel nuovo suono captato dall’orecchio bionico. Sembrava stupita e cercava conferme guardandosi intorno. Uno sguardo alla mamma poi al papà. Ha iniziato a schiacciare tra le mani un giochino sonoro. Una volta, due, poi tre e poi ripetutamente. Il suo sorriso compiaciuto è stata la conferma definitiva: Giulia sentiva!

giulia orecchio bionico 2Il momento dell’attivazione dell’orecchio bionico della piccola Giulia 


Definito anche “orecchio bionico”, l’impianto cocleare è una protesi per l’udito costituito da una componente esterna e da una interna che per via transcutanea comunicano tra loro inviando dei segnali che stimolando il nervo acustico permettono la riattivazione dell’udito. «Quel che oggi abbiamo fatto – spiega Aurelio D’Ecclesia – è stato poggiare sulla cute di Giulia la parte esterna dell’impianto, che automaticamente ha iniziato ad inviare dei segnali all’orecchio bionico interno».


La stimolazione del nervo acustico sarà graduale, si partirà con un volume molto basso; «la bambina non sentirà come un orecchio normale – conclude l’otorinolaringoiatra – ma si abituerà col tempo a percepire questo nuovo suono associandolo ad un linguaggio, a parole, ad oggetti. Sarà un percorso lungo nel quale Giulia sarà seguita da una logopedista e da un audiologo».


«Desideriamo ringraziare tutto il personale che si è preso cura della nostra bambina – concludono emozionati Daniela e Vincenzo – i dottori D’Ecclesia, Vigliaroli e Ortore, gli anestesisti, la logopedista e tutto il personale del Reparto di Otorinolaringoiatria di Casa Sollievo della Sofferenza che ogni giorno sceglie di porre il paziente al centro di tutto. Dopo la nostra esperienza possiamo chiaramente affermare che qui ogni paziente riceve il prodotto a misura del suo bisogno. Il percorso di nostra figlia inizia oggi, siamo consapevoli che non mancheranno le difficoltà, ma anche quelle le affronteremo con il sorriso perché Giulia era sorda e la vita ancora una volta aveva in serbo per lei un nuovo miracolo, quello della scienza resa possibile qui a San Giovanni Rotondo grazie a un grande Santo».

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