“Le nuvole d’agosto”: il romanzo di Francesco Rinaldi
Le nuvole d’agosto è il primo libro di Francesco Rinaldi, sangiovannese apprezzato come pittore e che si è dedicato alla scrittura di un romanzo. E come tante storie belle, anche questa si conclude con un lietissimo finale.
Riassunto del libro
No, non può essere, è proprio lui, l’amico ritrovato dopo trent’anni: Guido Niraldi. Purtroppo lo rivede in un letto d’ospedale, o peggio, nella sala di rianimazione. Nel frattempo il paziente nel suo “mondo” ripercorre malinconicamente la sua breve storia matrimoniale. Da studente universitario si innamora di una ragazza e la sposa solo dopo pochi mesi. La loro vita coniugale procede meravigliosamente, fino a quando la moglie sa di aspettare un figlio. Alla solita visita di controllo, il ginecologo purtroppo scopre che il suo cuore non batte come dovrebbe, la signora ha urgentemente bisogno di un consulto specialistico.
Intanto la gravidanza procede normalmente, sembra che tutto vada per il meglio. Poco tempo dopo lo specialista conferma il problema cardiaco della futura mamma, ma non compromette la futura nascita del neonato. Intanto nasce la bambina, tuttavia questo lieto evento con il trascorrere dei giorni passerà nel dimenticatoio. Infatti, la moglie di Niraldi sta sempre peggio, e tra un ricovero e l’altro purtroppo muore. La bambina viene sballottata come un pacco postale da una famiglia all’altra, e il papà rattristato più che mai per la morte della sua cara sposa, abbandona la figlia al suo destino.
Da quel momento l’uomo lascia la sua attività e si dà alla pazza gioia, fino a quando un mattino nebbioso egli finisce contro un albero. Questo è il film che Niraldi rivede prima di uscire dal coma. Passano i giorni e l’ammalato si risveglia e viene trasferito nel reparto di lunga degenza. In seguito ad alcuni controlli effettuati, purtroppo un medico scambia le lastre sue con quelle di un altro ricoverato. Il mattino dopo gli riferiscono la brutta notizia, egli ha un tumore maligno.
Nelle giornate successive preso dalla disperazione fugge dall’ospedale, vuole godersi i restanti giorni che gli restano da vivere. Da quel momento Guido Niraldi è irreperibile, lo cercano dappertutto per comunicargli che in ospedale c’era stato un madornale errore. Dopo tanto peregrinare l’amico giornalista lo scova in Irlanda e gli spiega tutto quello che era successo in ospedale.
Alla fine i due ritornano in “patria” e Niraldi può finalmente riabbracciare la figlia Sara che non vedeva da tanto tempo e la sua cara mamma che lo aveva sempre aspettato a braccia aperte.