Un pullman con a bordo oltre 50 allevatori del Gargano ha raggiunto il Gran Sasso per far visita a quattro aziende zootecniche dove da tempo vengono utilizzati esemplari di pastori abruzzesi nella prevenzione degli attacchi da lupo, fenomeno che investe anche il promontorio.
La visita è stata fortemente voluta e organizzata dall ’Ente Parco Nazionale del Gargano per contrastare lo scetticismo degli allevatori sulla questione e per invogliarli invece all’adozione di misure di prevenzione già sperimentate in altre aree protette e che mettano al riparo le greggi di ovi-caprini e le mandrie di bovini dagli attacchi dei predatori. Ad accompagnare gli allevatori il vice presidente del Parco Claudio Costanzucci Paolino, la direttrice dell’Ente Carmela Strizzi e il componente della giunta esecutiva Pasquale Coccia.
“Il lupo è una specie altamente protetta- sottolinea Costanzucci- quindi si deve convivere con questo animale. Ma bisogna correre ai ripari quando lo stesso diventa pericoloso. In Europa e in altre zone d’Italia ci sono esempi di piani di protezione degli allevamenti che hanno ridotto anche del 93% gli attacchi alle greggi”.
Il lupo caccia principalmente animali selvatici ma non disdegna le prede facili come capre o pecore, in particolare se non protetti o lasciati al pascolo allo stato brado (come nel periodo da aprile a ottobre).
“Ecco perché – conclude Costanzucci – abbiamo voluto che gli allevatori toccassero con mano l’esperienza di aziende che hanno già affrontato e superato il problema”.
Fonte parco nazionale del Gargano