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19 Mar

I Papi a San Giovanni Rotondo: la visita di Giovanni Paolo II

12 Marzo 2018
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Il 23 maggio del 1987, Papa Giovanni Paolo II, nel corso del suo viaggio pastorale in Capitanata, visitava San Giovanni Rotondo. Già nel 1948, da giovane sacerdote, si era recato nella cittadina garganica per conoscere Padre Pio e da lui confessarsi. Ritornava nel 1974, da cardinale arcivescovo di Cracovia, per rinsaldare quel legame col Santo stigmatizzato da cui aveva ottenuto la guarigione di una sua cara amica, la dottoressa Wanda Poltawska.
La visita di Giovanni Paolo II, dunque, voleva essere un segno di riconoscenza e soprattutto di benevolenza verso la città che ha ospitato per tanti anni Padre Pio, dichiarato Santo nel 2002 dallo stesso Pontefice.

Papa Wojtyla, dopo aver celebrato la Santa Messa al “Parco del Papa” si è recato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie per pronunciare un discorso che, a detta di molti, si è rivelato come preludio alla glorificazione di Padre Pio: 
«Voglio ringraziare con voi il Signore per averci donato il caro Padre, per averlo donato, in questo secolo così tormentato, a questa nostra generazione. Nel suo amore a Dio e ai fratelli, egli è un segno di grande speranza e tutti invita […] a non lasciarlo solo in questa missione di carità».


Prima di allora, nessun Papa aveva manifestato in modo tanto aperto la devozione, personale e della Chiesa, per un uomo non ancora santo.
E subito dopo, Giovanni Paolo II compie un gesto straordinario: accompagnato nella Cripta, che contiene le spoglie mortali di Padre Pio, si inginocchia ai piedi del masso posto a protezione del sepolcro, restando in preghiera per diversi minuti e diventando il primo Papa ad aver reso omaggio ad un uomo non ancora elevato agli onori degli altari.

Quindi si recò dinanzi alla creatura di Padre Pio: la Casa Sollievo della Sofferenza:
«Sono lieto di vedere nella sua moderna realizzazione quanto padre Pio ideò e predisse: “Una città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme “ordine ascetico” di francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo crocifisso come un solo gregge con un sol pastore”. E questa città sta crescendo ancora. Una “Cittadella della carità” accanto al Santuario di Maria, che – per volere di padre Pio – ha il significativo nome di “Casa Sollievo della Sofferenza”.  
La grande intuizione di padre Pio è stata quella di unire la scienza a servizio degli ammalati insieme con la fede e la preghiera: la scienza medica, nella lotta sempre più progredita contro la malattia; la fede e la preghiera, nel trasfigurare e sublimare quella sofferenza che, nonostante tutti i progressi della medicina, resterà sempre, in certa misura, un retaggio della vita di quaggiù».

Terminato il discorso, Giovanni Paolo II ha incontrato, reparto per reparto, tutti gli ammalati della Clinica.
I degenti furono raggruppati nei corridoi dei reparti e quelli costretti a letto riuniti in alcune stanze.

A tutti il Papa ha dato un segno personale della sua benevolenza, in particolare per i bambini e per i più gravi che, segnalati dai rispettivi primari, hanno potuto rivolgergli la parola.
I presenti furono colpiti, soprattutto, dalla sua capacità di ascolto e dalla spontaneità del suo comportamento che facevano avvertire tutto il calore umano della sua personalità.

Dopo oltre due ore di visita, il Papa si è congedato e la mattina seguente è partito alla volta di Monte Sant’Angelo.

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