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23 Nov

La benedizione della tavola nel giorno di Pasqua

1 Aprile 2018
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Tra i tanti riti che appartengono alla affascinante liturgia pasquale, ce n’è uno che si celebra in modo intimo e personale nella propria famiglia, davanti alla tavola imbandita del pranzo della domenica di Pasqua che viene benedetta recitando una semplice preghiera.

Si tratta di un modo per infondere un significato speciale al cibo del giorno della Festa più importante della fede cristiana.

Benedire la tavola del banchetto pasquale, che da tradizione segue il digiuno del venerdì santo e conclude il periodo di penitenza della Quaresima, è un simbolo, di rinascita, di ritorno alla gioia, di speranza. Il fatto che questo passaggio avvenga in primavera, non è certo casuale. Sulla tavola pasquale troviamo tanti piatti legati alla simbologia religiosa, riconducibili ai temi della Resurrezione e della rinata fecondità della terra.

Il pranzo di Pasqua, dunque, non può essere considerato come gli altri, magari solo un po’ più elaborato. Mangiare tutti insieme a Pasqua significa ricordare e celebrare il sacrificio e la vittoria sulla morte di Gesù, e pertanto si tratta di un pasto in qualche modo sacro, così come quello degli Ebrei immediatamente prima della liberazione dall’Egitto.

Tradizionalmente il capo famiglia recita una preghiera come questa:

Preghiamo:
Benedetto sei tu, Signore dei cielo e della terra, che nella grande luce della Pasqua manifesti la tua gloria e doni al mondo la speranza della vita nuova; guarda a noi tuoi figli, radunati intorno alla mensa di famiglia: fa’ che possiamo attingere alle sorgenti della salvezza la vera pace, la salute del corpo e dello spirito e la sapienza del cuore, per amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amati. Egli ha vinto la morte, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

Oppure questa:

Signore Gesù Cristo, risuscitato dai morti,
che ti sei manifestato ai discepoli nello spezzare il pane,
resta in mezzo a noi;
fa che rendendo grazie per i tuoi doni
(nella luce gioiosa di Pasqua,)
ti accogliamo come ospite nei nostri fratelli per essere commensali del tuo regno.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen

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