di Michele Del Grosso
La visita di papa Francesco nel nostro paese, a detta di tutti, è stato un evento straordinario. Emozioni uniche, forti, genuine e, secondo me, anche inaspettate. Si è parlato e discusso a lungo delle tante sfumature di questa visita, dalle più sacre alle più profane.
Tra le tante opere di “make-up” che la nostra cittadina ha vissuto, nel tentativo di indossare l’abito delle grandi occasioni, mi ha colpito particolarmente il ritratto di papa Francesco realizzato su una porzione del muro che delimita lo stadio comunale. Ho visto il ritratto il giorno prima della visita del Pontefice, e sono ritornato una seconda volta per poterlo fotografare personalmente. Al di là del ritratto ben riuscito (complimenti all’autore), ho potuto constatare come un tocco di colore, un disegno e una semplice “mano” di bianco avessero stravolto completamente l’immagine del grigio muro di calcestruzzo che tutti conosciamo.
Il pensiero immediatamente successivo è stato: ”E se il muro che circonda lo stadio, a partire dal ritratto del Papa, fosse progressivamente coperto da disegni riguardanti importanti avvenimenti/luoghi legati al nostro paese e alla nostra terra?”
Immaginate la gente che lo osserva: “Guarda, qui è quando è venuto il Papa”, “Guarda questo, invece, è quando San Giovanni ha ospitato il Giro d’Italia”, o ancora, “Bellissimo questo, si riferisce alla nevicata storica di quell’inverno freddissimo, fammi una foto”.
Una vera e propria storia raccontata con l’arte di strada e ripercorribile camminando accanto a un muro che da elemento negativo diventa, nelle migliori delle ipotesi, addirittura elemento di attrazione per cittadini e turisti. INSTAWALL, così per fare il verso o forse lanciare la sfida alla celebre applicazione su cui tanto spopolano le storie.
Raramente mi sbilancio così tanto, ma se davvero si riuscisse a fare una cosa del genere, forse un po’ utopica, sarebbe stupendo. Si potrebbero organizzare concorsi, creare gruppi di artisti, e chi più ne ha più ne metta. È inutile dire che bisognerebbe creare uno specifico regolamento per far in modo che la cosa possa funzionare correttamente ed essere effettivamente strumento di decoro.
Ho provato a pensare agli effetti positivi che potrebbe avere un’esperienza del genere, e ne ho individuati tre:
– Aspetto estetico n.1: trasformare un muro, o qualunque superficie poco decorosa o insignificante, in un elemento di decoro urbano capace di influire positivamente anche sull’ambiente circostante.
– Aspetto socio-culturale. Incanalare l’estro, la creatività e il talento (strumenti potentissimi) dei giovani sangiovannesi in forme regolamentate di arte di strada. Mettere a loro disposizione le superfici appositamente individuate come se fossero delle grandi tele d’artista.
– Aspetto estetico n.2. Mettendo a disposizione muri per le creazioni artistiche si spera di attenuare il fenomeno dell’imbrattamento soprattutto delle strade e degli edifici storici del paese.
Gli esempi di città che hanno scommesso su forme di espressione del genere sono numerosissimi. Molto vicino a noi, a Rodi, Vieste e Peschici di tanto in tanto si trovano muri che sono stati caratterizzati con dei disegni divenuti in alcuni casi dei veri e propri simboli. Nel centro storico di Taranto ci sono molti edifici abbandonati ai quali sono state murate porte e finestre. La cornice dei portoni di ingresso e delle finestre è diventata la cornice per dei disegni che sembrano davvero dei quadri.
Penso anche ai più famosi murales di Falcone e Borsellino a Palermo (realizzato per volontà dell’Associazione Nazionale Magistrati) o a quello di Maradona a Napoli, realizzati addirittura su pareti di interi edifici.
Forse è solo una suggestione irrealizzabile, ma ecco come potrebbe apparire il nostro Instawall grazie a semplici fotomontaggi.