Alcune domande per rispondere alle curiosità sulla festa degli innamorati.
Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Come nasce la ricorrenza?
La festa di san Valentino, martire e vescovo di Temi dal 199 sino al 273, si riallaccia all’antica festività romana dei Lupercalia, che si celebrava il 15 febbraio in onore del dio Fauno, quale protettore delle greggi, ed era legata alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Per la loro licenziosità furono in seguito soppressi da papa Gelasio I nel 494, che rimproverava ai cristiani il fatto di partecipare a questa festa. La Chiesa, allora, nel tentativo di dare una patina cristiana a quei riti ormai radicati nella popolazione, decise di anticiparla al 14 di febbraio attribuendo al martire ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione benedetta dai figli.
Ma chi era questo santo?
San Valentino, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C. e morto a Roma il 14 febbraio 273, era un vescovo romano che era stato martirizzato. Valentino dedicò la vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu consacrato vescovo della città nel 197 dal Papa San Feliciano, poi divenne il protettore dell’amore in tutto il mondo.
Due, in particolare, le leggende che fecero di lui il santo degli innamorati: quella della Rosa della riconciliazione e quella legata all’unione tra la giovane cristiana Serapia e al centurione romano Sabino.
Si racconta che un giorno Valentino, sentendo discutere due fidanzati che stavano passando appena fuori del suo giardino, uscì loro incontro portando in dono una rosa rossa, e invitandoli a fare la pace. Le parole del santo ebbero la forza di rasserenare la coppia e, trascorso del tempo, i fidanzati tornarono da Valentino chiedendo la benedizione per le nozze e promettendosi amore eterno. Quando la popolazione venne a conoscenza del fatto, ebbe inizio l’usanza di donarsi rose tra innamorati e di recarsi al cospetto di Valentino per invocarne protezione.
A Terni si narra, infine, la storia d’amore di una fanciulla cristiana di nome Serapia nei confronti del centurione pagano Sabino. Quando i due riuscirono finalmente a vincere le resistenze dei genitori di lei grazie al battesimo di Sabino e alla fede della ragazza, questa si era già ammalata di tisi. Le rimaneva ancora poco tempo da vivere, e Valentino decise di recarsi al capezzale della giovane. Serapia aveva accanto a sé Sabino, desideroso di poter restare per sempre con lei. Quella incrollabile volontà fu esaudita e, con l’intercessione del santo, i due innamorati, abbracciati tra loro, caddero in un sonno che li congiunse per l’eternità.
E per quanto riguarda la storia più recente?
L’associazione con l’amore romantico è posteriore, anche se la questione sulla sua origine è controversa. Secondo una tra le tesi più accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al circolo di Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), che nel suo poema «Parlamento degli uccelli» associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. In ogni caso in Francia e Inghilterra, nel Medioevo, si riteneva che a metà febbraio iniziasse l’accoppiamento degli uccelli: evento che si prestava a far consacrare il 14 febbraio come la festa degli innamorati.
A quando si fa risalire la sua connotazione più commerciale?
Nei Paesi anglosassoni il tratto più caratteristico è lo scambio (risalente al XIX secolo) di «Valentine», bigliettini d’amore con le sagome dei simboli dell’amor romantico (cuori, colomba, Cupido). La più antica «Valentine» di cui si abbia traccia risale al XV secolo, e fu scritta da Carlo d’Orléans, allora detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415). Carlo si rivolge alla moglie con le parole: «Je suis déjà d’amour tanné, ma très douce Valentinée». A metà Ottocento negli Stati Uniti tal Esther Howland iniziò a produrre biglietti di San Valentino su scala industriale. Con il passare del tempo la tradizione dei biglietti amorosi divenne secondaria rispetto allo scambio di scatole di cioccolatini, mazzi di fiori o gioielli.
Come si festeggia in altri Paesi?
In Germania gli innamorati scrivono bigliettini e acquistano regali, in genere non troppo costosi, e fiori per il proprio partner. In Olanda e in Inghilterra c’è chi spedisce biglietti non rivelando la propria identità. In Giappone la tradizione prevede che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, anche se non sono necessariamente i loro fidanzati: vanno bene pure amici e colleghi di lavoro. E gli uomini che ricevono cioccolato a San Valentino devono ricambiare il dono ricevuto regalando cioccolato bianco un mese dopo San Valentino, cioè il 14 marzo. In Spagna invece in quel giorno vanno a ruba le rose rosse. Negli Stati Uniti, San Valentino viene festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffiguranti gli eroi dei cartoni animati.