Papa Francesco e la Puglia, un “legame” che lo vede qui per ben sei volte, e per l’ultima volta la scorsa estate, il 14 giugno 2024 in occasione del G7.
La prima volta in Puglia del pontefice risale al 2018. Il 17 marzo a San Giovanni Rotondo in occasione del 50° anniversario della morte di Padre Pio da Pietrelcina che coincideva con il centenario dell’apparizione delle stimmate.
Il 20 aprile un doppio appuntamento in occasione del 25° anniversario della morte di don Tonino Bello: un pellegrinaggio sulla tomba di Alessano e poi la messa a Molfetta dove è stato vescovo fino al giorno della morte.
Il 7 luglio il ritorno, stavolta a Bari, per un incontro di grandissima importanza sul piano ecumenico: il Papa incontra a Bari i capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente nella Basilica di San Nicola, con l’obiettivo di promuovere il dialogo con l’Oriente e in particolare con la Russia. 2020: è il 23 febbraio quando Francesco ha partecipato all’incontro a Bari “Mediterraneo frontiera di pace” con i vescovi del Mediterraneo, sottolineando l’importanza della fraternità, del dialogo interreligioso e della pace nella regione. Un altro tentativo per gettare ponti verso l’Oriente e promuovere la pace nei territori martoriati che si affacciano sul Mediterraneo.
E infine a Borgo Egnazia (Fasano), il 14 giugno 2024. In occasione del G7, Papa Francesco ha partecipato al summit intervenendo sulla tematica dell’intelligenza artificiale e sottolineando la necessità di un uso etico della tecnologia, temi affrontati nella quarta enciclica Dilexit Nos.
Nel suo discorso davanti ai grandi del mondo, Francesco ha sottolineato l’ambivalenza dell’intelligenza artificiale definendola “uno strumento affascinante e tremendo”. Ha evidenziato che l’IA, pur offrendo opportunità in vari settori, può anche comportare rischi significativi per l’umanità. Il Papa ha quindi esortato a un uso etico dell’intelligenza artificiale, sottolineando che nessuna macchina dovrebbe mai decidere sulla vita di un essere umano, facendo riferimento alle armi letali autonome. Ha inoltre messo in guardia contro il rischio di un “paradigma tecnocratico”, dove la tecnologia potrebbe prevalere sulla dignità umana e sulla libertà individuale.
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