Una festa di colori, voci, suoni, vestiti, arti, abilità, storie. Come quella di Kassim, che con il suo viaggio di sofferenza che dal Mali lo ha portato in Italia per sfuggire alla guerra ed oggi è inserito in processi lavorativi e di inclusione sociale. O di Treasure, che arriva dalla Nigeria e che dopo un periodo di formazione ora lavora in una sala di ricevimenti del territorio. Juliet, che ha seguito un laboratorio di sartoria sociale per intrecciare non solo fili, ma anche relazioni e amicizie. E poi giochi per bambini, zucchero filato, attività ludiche, spettacoli divertenti, laboratori di tessitura, mostra fotografica, premiazione del “Torneo di calcetto per l’integrazione – Francesco Ginese”, musica ed altro ancora. Voci, colori, arti per avvicinare la comunità foggiana al tema dei rifugiati e dei migranti, incontrando le loro storie, scoprendo le loro qualità artistiche, gustando i loro piatti, giocando insieme.
Parcocittà ieri sera si è riempita con i popoli provenienti dai vari Paesi tutti riuniti per vivere la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, organizzata a Foggia da Medtraining, insieme all’associazione Mondo Nuovo, San Giovanni di Dio, consorzio Oltre / la rete di imprese e centonove/novantasei. Un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciando i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro Paese. « L’UNHCR – l’Agenzia Onu per i rifugiati – ci ricorda che le persone nel mondo costrette a fuggire da guerre e persecuzioni raggiungono la cifra record di 110 milioni. Noi celebriamo questo appuntamenti con la presentazione dei progetti SAI – Sistema di Accoglienza ed Integrazione – presenti in provincia di Foggia. Che ormai in Italia possono vantare un modello vincente di integrazione e di accoglienza – dice Carmine Spagnuolo, direttore di Medtraining – . Purtroppo dobbiamo anche ricordare le attuali politiche dell’Unione Europea che sono di respingimento, di muro e di negazione dell’accoglienza. Ce lo ricordano gli ultimi drammi di questi giorni che ci devono spingere ancora di più ad impegnarci sul tema dell’accoglienza delle persone che fuggono».
“Agire l’accoglienza“, dunque,è stata una serata nata dall’esigenza di parlare, far conoscere, sensibilizzare, l’opinione pubblica sul diritto di tutti i rifugiati di essere protetti, chiunque siano e da qualsiasi parte provengano, e di ricostruire la loro vita in dignità. Ed i progetti di accoglienza avviati in collaborazione con le diverse Amministrazioni Comunali di Lucera, Candela, San Ferdinando di Puglia, Poggio Imperiale, Orsara di Puglia, Cerignola viaggiano in questa direzione poiché vogliono offrire ai rifugiati la possibilità di mettere a disposizione le loro competenze e il loro desiderio di ricostruire le proprie vite.