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08 Dec

Parkinson, all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza somministrata per la prima volta in Puglia un’infusione sottocutanea di Levodopa

La nuova modalità di somministrazione del farmaco più efficace contro la malattia è stata infusa su una donna calabrese con esordio di malattia a soli 39 anni 


Nei giorni scorsi l’Unità di Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo ha eseguito la prima infusione sottocutanea in Puglia di Levodopa (Foslevodopa/Foscarbidopa), notoriamente il farmaco più efficace per il trattamento della malattia di Parkinson.

A ricevere il farmaco è stata una paziente calabrese di 45 anni con esordio di malattia a 39 anni che, dopo un lungo periodo di controllo della patologia con terapia orale, ha iniziato a presentare episodi di prolungato, intenso e doloroso “blocco motorio” associato a manifestazioni distoniche (contrazioni sostenute e dolorose). Nel suo caso la Levodopa, assunta per via orale, dava un beneficio di breve durata, meno di due ore.

«La Levodopa, in grado di aumentare i livelli di dopamina, permette di controllare i sintomi motori della malattia di Parkinson – ha spiegato Giuseppe d’Orsi, direttore dell’Unità di Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. Tuttavia, nelle fasi avanzate di malattia, le oscillazioni delle concentrazioni plasmatiche dovute all’assunzione orale e alla variabilità dell’assorbimento possono causare fluttuazioni motorie e movimenti involontari (cioè discinesie e blocchi motori). L’infusione sottocutanea di Levodopa consente una somministrazione continua e quindi concentrazioni plasmatiche più stabili, garantendo un migliore controllo dei sintomi».

«Nella paziente la somministrazione di Levodopa per uso sottocutaneo – ha sottolineato Danilo Fogli, neurologo responsabile dell’Ambulatorio per la Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento – ha prodotto sin dalla prima somministrazione un miglioramento nelle 24 ore non solo nelle performances motorie, ma anche nella qualità del sonno e dell’acinesia mattutina, che aveva molto limitato la qualità di vita della paziente. Nello stesso tempo, la possibilità di prescrizione e di somministrazione di Levodopa in infusione sottocutanea ha permesso di raggiungere anche l’obiettivo di una terapia di precisione e personalizzata».

La malattia di Parkinson è tra le malattie neurodegenerative più diffuse. Colpisce circa 6 milioni di persone nel mondo, in Italia oltre 300mila, in Puglia circa 20mila. Si tratta di una patologia neurologica che si caratterizza clinicamente per la presenza di un corteo sintomatologico caratterizzato da sintomi motori (tremore, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti) e non motori.

La possibilità della somministrazione di questo innovativo trattamento a persone con malattia di Parkinson in fase avanzata rappresenta un ulteriore passo in avanti dell’Unità di Neurologia e dell’Ambulatorio per la Malattia di Parkinson dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.

Inoltre, i neurologi dell’Ospedale di San Pio hanno recentemente promosso e realizzato degli incontri formativi con i colleghi specialisti del territorio, al fine di istituire una rete di collaborazione e di comunicazione sinergica, con l’obiettivo di garantire una adeguata assistenza integrativa, ospedaliera-territoriale, delle persone affette da malattia di Parkinson. 

«La Levodopa, in grado di aumentare i livelli di dopamina, permette di controllare i sintomi motori della malattia di Parkinson – ha spiegato Giuseppe d’Orsi, direttore dell’Unità di Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. Tuttavia, nelle fasi avanzate di malattia, le oscillazioni delle concentrazioni plasmatiche dovute all’assunzione orale e alla variabilità dell’assorbimento possono causare fluttuazioni motorie e movimenti involontari (cioè discinesie e blocchi motori). L’infusione sottocutanea di Levodopa consente una somministrazione continua e quindi concentrazioni plasmatiche più stabili, garantendo un migliore controllo dei sintomi».

«Nella paziente la somministrazione di Levodopa per uso sottocutaneo – ha sottolineato Danilo Fogli, neurologo responsabile dell’Ambulatorio per la Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento – ha prodotto sin dalla prima somministrazione un miglioramento nelle 24 ore non solo nelle performances motorie, ma anche nella qualità del sonno e dell’acinesia mattutina, che aveva molto limitato la qualità di vita della paziente. Nello stesso tempo, la possibilità di prescrizione e di somministrazione di Levodopa in infusione sottocutanea ha permesso di raggiungere anche l’obiettivo di una terapia di precisione e personalizzata».

Da sinistra, in blu, gli infermieri: Cinzia Cocomazzi, Michele Grifa, Michela Tardio e Francesco Fania. In bianco il coordinatore Francesco Lauriola. In verde i neurologi Danilo Fogli e Giuseppe d’Orsi (primario)

La malattia di Parkinson è tra le malattie neurodegenerative più diffuse. Colpisce circa 6 milioni di persone nel mondo, in Italia oltre 300mila, in Puglia circa 20mila. Si tratta di una patologia neurologica che si caratterizza clinicamente per la presenza di un corteo sintomatologico caratterizzato da sintomi motori (tremore, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti) e non motori.

La possibilità della somministrazione di questo innovativo trattamento a persone con malattia di Parkinson in fase avanzata rappresenta un ulteriore passo in avanti dell’Unità di Neurologia e dell’Ambulatorio per la Malattia di Parkinson dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.

Inoltre, i neurologi dell’Ospedale di San Pio hanno recentemente promosso e realizzato degli incontri formativi con i colleghi specialisti del territorio, al fine di istituire una rete di collaborazione e di comunicazione sinergica, con l’obiettivo di garantire una adeguata assistenza integrativa, ospedaliera-territoriale, delle persone affette da malattia di Parkinson. 

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