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24 Nov

San Giovanni Battista: una festa che non perde di significato

In tutte le città in tutti i paesi, perfino nei quartieri e nelle

minuscole contrade, si festeggia in Santo Patrono o Protettore

che sia. Un tempo si organizzavano fiere, gare e spettacoli, legati

alle attività economiche e alla tradizione del luogo.

Nella nostra città si festeggia San Giovanni Battista con un nutrito

programma religioso e popolare. Le manifestazioni religiose un tempo

erano caratterizzate, tra l’altro, da una importante apparato nella Chiesa

Madre, dalla processione del Santo con tanti altri santi venerati nella altre

chiese e dell’attraversamento di strade e stradine del borgo antico pavesate

da drappi e coperte delle famiglie. Il programma popolare comprendeva

una sorta d’asta per portare la statua si San Giovanni. Due i gruppi di

contendenti: i pastori e gli agricoltori. Di solito i pastori si imponevano,

in quanto San Giovanni con l’agnello era il loro santo. Per la festa di Santa

Maria, Settembre, la meglio l’avevano gli agricoltori. Inoltre vi era la

fiera del bestiame al largo delle Piscine o nei paraggi di Sant’Onofrio. Si

correva il palio attraverso il tratturo delle corse con traguardo sulla statale

272 all’altezza della chiesa di Sant’Onofrio. E poi vi era tutta una serie di

manifestazioni della corsa dei sacchi all’albero della cuccagna.

Dalla festa di un tempo é rimasto poco, ma intanto il sentimento di

devozione per un Santo che da il nome alla città di San Giovanni

Rotondo. Ogni cittadino attivo o immigrato, celebra la sua

appartenenza.

Da quando c’è la festa di San Giovanni Battista? Direi almeno da mille

anni, certo da quando esiste un centro abitato chiamato appunto San

Giovanni. Nei versi che seguono ho voluto rievocare un pò tutto questo e

altro ancora. Versi scritti nella nostra lingua sangiovannese, chi mi hanno

insegano i miei genitori.

Pe li chiazze e li Cappadde

nin va cchiù la precessione

cu li sante e santarèdde

tra cuparte e devozione.

Nin ce stanne li ‘ntretare

e la fièra dell’agnèlle,

nin ce sta lu gelatare

cu vagliule e lu carreèle.

Nin ce smiccene pature

cu lu ‘ncine epeddeccione

e lu piatte de cartone

pe magnà lu pazze dure.

Jè rumaste la memoria

de na fasta de millanne

che ce ‘mmita a fa baldoria

pe lu vècchie San Giuvanne.

E lu Sante Prutettore

cu lu vracce ajauzate

benedice tutte ancora

gènte nova e qua nata.

Giovanni Scarale

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