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22 Nov

San Giovanni Rotondo: presentazione del volume “La Chiesa di San Giacomo – I Dipinti di Natale Penati

Si svolgerà il 16 ottobre alle ore 19.00, presso la Chiesa di San Giacomo apostolo, la presentazione del volume “La Chiesa di San Giacomo – I Dipinti di Natale Penati nel XC Anniversario 1934 – 2024” a cura di Roberto Penati, nipote e curatore dell’opera. Natale Penati, nasce a Milano il 15 maggio 1884 e fin dalle prime classi scolastiche dimostra una spiccata propensione per le arti pittoriche. Entra giovanissimo all’Accademia delle Belle Arti di Brema e da lì inizia la sua carriera, ottenendo titoli e riconoscimenti. Sarà l’imprenditore Intelvi, con il quale Penati intrattiene rapporti d’affari a condurlo sul Gargano. L’Intelvi viene a sapere che è stato indetto un concorso per il restauro della chiesa di Santa Maria Delle Grazie a San Marco in Lamis e data la stima che nutre verso il pittore, lo avvisa. Il Penati capisce che è arrivato il suo momento per dedicarsi ad un tema artistico a lui caro, l’Arte Sacra e partecipa al concorso e lo vince, riscuotendo l’unanime consenso dei componenti la commissione giudicante.

La Chiesa viene restaurata nel 1933 e l’opera più significativa può essere ammirata ancora oggi: è una tela tonda che occupa la parte centrale del soffitto sopra l’altare e rappresenta S. Domenico in adorazione della Madonna del Rosario. Da allora la sua fama si estende su tutto il Gargano. Nel 1935, in occasione del 25° di ordinazione sacerdotale di Padre Pio, dipinge le volte della Chiesetta dei Cappuccini in San Giovanni Rotondo e, negli anni successivi, anche le altre chiesa della città: San Nicola, Sant’Orsola, San Giacomo, San Leonardo, San Donato e Santa Maria Maddalena (diruta nel 1982). Nel 1937 affresca la Chiesa di Santa Maria in Silvis a Serracapriola e nel 1941 dipinge la Chiesa Matrice di Rignano Garganico e la Chiesa SS. Martino e Lucia in Apricena.

Nel biennio 1940-1941, conclude la propria esperienza artistica nel Gargano realizzando il suo capolavoro: la Cattedrale di Manfredonia e le stanze del Palazzo Vescovile. Degli affreschi alla Cattedrale ne daranno ampio spazio i giornali dell’epoca come il “Popolo di Roma”, il “Giornale d’Italia”, “L’Osservatore Romano”. Una “Catechesi pittorica”, cosi Padre Franco Moscone Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo descrive i dipinti di Natale Penati nella Chiesa di San Giacomo dove verrà presentato il volume dedicato alle sue opere.

Un artista ispirato dalla Grazia, ma anche un uomo umile, buono, sorridente cosi come lo ricorda Ferdinando Tedesco, suo collaboratore: “Il Maestro non si adirava mai, era sempre calmo, tranquillo, sereno e sorridente con tutti: un vero signore. Nel mio cuore c’è sempre stato un posto per lui e lo ricordo con affetto e stima. Lui mi ha insegnato tante cose. Eravamo in parecchi a lavorare con Penati, come aiutanti “tuttofare” e decoratori. Un giorno nella Chiesa di San Giacomo avvolse il Sagrestano in un lenzuolo, lo drappeggiò sulla sua persona e dipinse il suo maestoso San Giacomo, che ancora oggi troneggia nella volta della Chiesa a contemplare la Gloria di Maria Santissima.

Nella chiesetta di Santa Maria delle Grazie del Convento dei Cappuccini, il Maestro mi fece indossare un saio, mi fece inginocchiare e ritrasse il suo San Francesco. Spesso mi portava con sé a Serracapriola come aiutante-decoratore ed è ben vivo in me il ricordo di quando andammo in quel paese con il carretto, chiamato “traino”, che trasportava le travi in legno dei ponteggi da montare per i lavori di pittura da eseguire nella Chiesa di Santa Maria in Silvis”.

Un uomo che aveva la capacità di stupirsi e di apprezzare le bellezze che circondano il creato e che riportano alla luce la sua profonda sensibilità di artista.

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