IL Frate Pio al secolo Francesco Forgione, ha toccato il mondo, mentre con gli occhi ha parlato prima al cielo del Gargano. Padre Pio – cambiò gli anni difficili di quel grande vento di cambiamento, lui, il più grande essere che faceva battere il cuore sulla terra tra la gente, che gli assorbiva quelle poche forze che aveva. Fu cercato da tanti, la presenza era tra tutti, in ogni parte di moltissimi paesi.
E’ stato visto anche pur non muovendosi da quelle mura grigie del Convento, sopra la piccola chiesetta, dove c’era e c’è quel crocifisso con il quale lui parlava, in silenzio in quei mattini lontani e deserti di settembre, da quel luogo sperduto abbandonato dell’epoca, quel posto che lo ha visto giovane; battere i piedi di sangue su quel pavimento di quei corridoi, lasciando impronte che ancora adesso portano – quelle che furono la sua sopravvivenza – e la sua gioia in quella terra del nostro Gargano…quando il clima settembrino gli dava una veduta di cuore particolare con un’immensa pace, da trasmettere profumo intenso di grazie da inebriare la mente di tante gente… mentre il cielo si faceva dolce prima che cadesse la sera – quando un odore portava voglia di vivere una tranquillità quotidiana.
Di Claudio Castriotta