La cantante Orietta Berti a Manfredonia, il 31 agosto 2023, per la Festa Patronale.
Orietta Berti: La mia vita è un film: 55 anni ++ di musica, con cui Orietta celebra i suoi 57 anni di carriera con 130 brani. I due “++“, ispirati dall’amico Achille Lauro (con la sua Latte+) e rigorosamente di colore rosa, vogliono identificare gli ultimi due anni che, prima con la pandemia poi con la guerra hanno ritardato l’uscita di questo progetto: “Dai brutti momenti possono nascere grandi cose“, afferma Orietta.
In più la cover del cofanetto, ideata dal designer Nero blk (alias Andrea Antonucci), vuole rendere omaggio a Orietta (ritratta come la regina Anna D’Asburgo nella pittura del 1622 di Pieter Paul Rubens) e a quell’atmosfera di graphic-art ideata per la cover di “Mille” (Fedez, Achille Lauro, Orietta Berti) dall’artista Francesco Vezzoli.
La partecipazione al Festival con le simpatiche gaffe, ha fatto conoscere e amare ad un pubblico ancora più grande un’Orietta “universale”; Mille, Luna Piena, Amazzonia e in ultimo il fortunato tour estivo celebrano la chiusura di due anni intensi, pieni di emozioni e aprono un nuovo ciclo con la prossima stagione in arrivo. È la chiusura di un cerchio.
“Nel mio libro biografico Rizzoli e nei vari progetti che ho sviluppato in questi due anni ho raccontato la vita, con i suoi alti e bassi. L’importante è avere sempre la forza e la volontà di venirne fuori con ottimismo e con la positività che ci deve accompagnare ogni giorno“, afferma Orietta.
Il cofanetto è quella ciliegina sulla torta di un fortunato progetto artistico nato inaspettatamente con il Festival di Sanremo 2021 quando Orietta avrebbe dovuto festeggiare i suoi 55 anni di carriera.
“Oggi, con questo cofanetto regalo al mio pubblico la mia vita. La vita di tutti noi è un film. Siamo unici e irripetibili. Ognuno di noi ha una vita straordinaria, fatta di emozioni, alti e bassi. Il mio invito è quello di imparare a renderci conto delle fortune che abbiamo. – Prosegue – Ero una semplice ragazzina di provincia, con il papà scomparso prematuramente: non ero nessuno. Nel tempo, con l’intuizione del grande Giorgio Calabrese, con un po’ di fortuna, grazie alle mie doti e alla mia dedizione, la vita mi ha premiato, sul lavoro e con una famiglia e un marito straordinari. Oggi più che mai mi rendo conto della bellezza della mia vita che ancor oggi conduco nella sua straordinaria normalità”.

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