00:00:00
30 Apr

L’avventura sulle Ande di Pompilio Michele.

Si e’ conclusa l’avventura sulle Cordigliera delle Ande in Argentina del coraggioso e impavido Pompilio Michele, conosciuto imprenditore alberghiero sangiovannese. Come anticipato in un precedente scritto l’intraprendente Michele si era avviato da Mendoza in Argentina per portare a termine l’impresa di conquistare la vetta dell’Aconcagua a 6.960 mt. di altitudine.

Dagli appunti del suo diario Michele ci informa di essere partito da Mendoza in direzione Puente dell’Inca per approvvigionarsi del materiale necessario e dei viveri e dirigersi al campo di Confluenza a 3.400 mt. per ivi sostare la notte e prendere in fitto i muli in modo da distribuire il peso dei 45 kg. di carico complessivo, proseguendo verso campo Canada a 5.050 mt. di dislivello dove per esigenze di acclimatamento ha dovuto effettuare una sosta di due notti.

Successivamente come da programma e’ stata raggiunta la località Campo Nido di Condores a 5.550 mt. di dislivello con una sosta di altre due notti caratterizzate da freddo intenso e vento gelido. A questo punto, viste le brutte condizioni atmosferiche, il ns. Michele si e’ unito ad una guida e ad un gruppo di esploratori, in totale otto e quattro guide, per partire alle prime luci del giorno verso la vetta. Arrivati a circa 6.600 mt. di dislivello, causa vento freddo e nevischio, quattro componenti il gruppo e due guide desistono nel prosieguo per il venir meno delle forze e per le difficili condizioni atmosferiche.

Dopo la sosta, verso la localita’ “La Canaletta” a circa 6.700 mt., dalla base dei ” Guardia parchi” e della Polizia arriva la comunicazione di una bufera in prossimità e l’invito a rientrare alla base. “Si camminava con i ramponi su un viottolo ghiacciato, ma senza più forze, si riusciva a salire per ogni ora all’incirca 100 mt., con tratti di pendenza al 90% e pareti dritte seppur provviste di cavi di acciaio. Questa volta la montagna ha vinto sono arrivato a 6.650 mt. di dislivello, ma non sono riuscito a conquistare la vetta”.

Queste le testuali parole dell’amico Michele che con rammarico ma con lucidità e saggezza decide di desistere dal suo tentativo di conquistare la cima per tornare indietro. Che dire, ancora una volta il nostro Michele ci ha sorpresi mostrando non solo il proprio coraggio e spirito di avventura, ma trasmettendo a tutti noi un grande messaggio, in merito alle capacità di comprendere i limiti dell’uomo di fronte alla grandezza e alla maestà della montagna e in genere alle indomabili forze della natura e l’intelligenza di saper fare un passo indietro a tutela del bene più prezioso che possediamo: la nostra vita.

La tua famiglia, i tuoi amici e la comunità aspettano il tuo rientro con orgoglio ed entusiasmo per accoglierti e condividere le emozioni dell’ennesima avventura di un viaggiatore o meglio di un “avventuriero straordinario” della storia della nostra città.

Pietro Urbano

Da altre categorie