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26 Apr

A Bologna, Toni Augello presenta La neve cade ancora

Toni Augello presenta La neve cade ancora.

Con Nunzia Cappucci. mercoledì 15 giugno, h. 18:30

La confraternita dell’uva – Libreria indipendente via Belmeloro 1/E Bologna

IL LIBRO: Il Gargano è un’isola. O almeno deve esserlo stato. Uno spuntone di roccia che si erge tra il Tavoliere delle Puglie e l’Adriatico come un’entità distinta tanto dalla prima quanto dal secondo. Un mondo a sé, rispetto alla Terra di Capitanata che lo ospita. Da sempre luogo di naturale mistero e forti contrasti. Una sorta di Olimpo della cristianità dove appaiono angeli, mentre tutt’intorno ballano i diavoli. Un ecosistema naturale unico in tutto lo stivale, di cui è acuminato Sperone, nel quale a lande ostili e desolate si susseguono boschi verdi e lussureggianti. Da valli scoscese e impraticabili prendono slancio cime brulle e spazzate dal vento. In quota, in mezzo alla gramigna, nascono le orchidee più varie e più belle del Mediterraneo. Nei suoi cieli tersi, sopra le brevi evoluzioni di umili passeri, sfrecciano falchi spietati. Le sue spelonche sono rifugio sicuro per pastori e banditi. Non di rado dimore per eremiti e pellegrini.

Siamo a metà dell’Ottocento e sullo stesso territorio si alternano estati infuocate ad inverni terribili.Nei mesi più freddi dell’anno i piccoli centri montani del Gargano, collegati da mille mulattiere e poche strade carrabili, vengono letteralmente sepolti dalla neve. Ciononostante, alcuni eroici lavoratori salgono sulle cime più alte dei comuni di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo per conservare la neve in profonde buche dette “neviere”. Sono gli stipaneve.È un lavoro duro, fatto con strumenti spartani, ma verrà ricompensato a suon di ducati durante l’estate, quando il caldo torrido che arriverà fin lì, spinto dai venti africani, farà perdere momentaneamente ogni ricordo dei rigori dell’inverno.

Nanni è uno dei più giovani “rimettitori di neve” di Mastro Damù, nevaiolo di San Giovanni Rotondo che possiede la concessione comunale per la vendita della neve nel piccolo centro a vocazione pastorale, situato tra San Marco in Lamis e Monte Sant’Angelo.In seguito all’insurrezione del 21 ottobre 1860, giorno del Plebiscito nel Regno delle Due Sicilie per l’annessione al Regno D’Italia, nel piccolo centro garganico perdono la vita oltre venti persone. Tra queste anche Mastro Damù, che nel tempo era diventato per Nanni, orfano di entrambi i genitori, anche figura paterna.L’Unità d’Italia rivela progressivamente, dietro la sua facciata romantica, il disegno di espansione economica del Piemonte che, spogliato il Regno di Napoli delle sue ricchezze, non prevede nessun piano di organizzazione e rilancio di un territorio vasto e complesso, né di pacificazione tra vincitori e vinti.Un regime fiscale rafforzato da nuove tasse (tra cui quella sul macinato), un servizio di leva senza sconti e la durissima repressione contro il brigantaggio post-unitario, innescato dal passaggio obbligato dei soldati borbonici e garibaldini all’esercito piemontese, porranno le basi per un malcontento diffuso.Paradossalmente, le province più lontane da Napoli sono quelle che oppongono maggiore resistenza al nuovo ordine delle cose.

A cavalcare il malcontento è la Chiesa, anch’essa pesantemente ridimensionata dal processo di riunificazione.In un regno dove l’analfabetizzazione è quasi assoluta e la fede sfocia abbondantemente nella superstizione, l’avidità di pochi uomini affama i destini di intere popolazioni con abili giochi di potere.Nanni si troverà ben presto alle prese con una decisione importante da prendere: dileguarsi tra le pieghe di un destino che sembra farsi beffe dei più piccoli, oppure prendere in mano la propria vita e valorizzare il patrimonio di esperienze maturato alla scuola del suo “mastro” per continuare ad affrontare le sfide di un mondo che sembra sempre più grande di noi fino a quando non decidiamo di affrontarlo.

 L’AUTORE: Toni Augello è un formatore e consulente di digital storytelling. Esperto di marketing esperienziale, collabora con enti, associazioni ed aziende. Insegna presso la Dot Academy di Milano e gli ITS della Regione Puglia. Scrive per il periodico “Amazing Puglia” e per il blog di “Puglia Expo”.Nel 2021 ha pubblicato il suo secondo romanzo “La neve cade ancora”, con il quale ha riacceso i riflettori su un mestiere scomparso: quello degli stipaneve, di cui aveva già scritto dieci anni fa con il suo primo romanzo, “Il mercante del freddo”.Appassionato di cultura e innovazione sociale, da dodici anni è direttore artistico dei Laboratori Urbani & Coworking Artefacendo di San Giovanni Rotondo, sua città natale, dove ha organizzato una molteplicità di eventi (tra i quali il fortunatissimo “Colto e mangiato”) e collaborato con radio, tv e testate giornalistiche locali. 

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