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15 Oct

Celle di San Vito chiama Emmanuel Macron, l’invito a Monsier Le President

Il Comune franco-provenzale inaugurerà la statua d Carlo I D’Angiò, figlio di Luigi VIII di Francia

La lettera della sindaca Giannini, il legame col sovrano a cui si devono le origini del paese

Una missiva in francese, l’ancoraggio storico, la gratitudine verso gli avi d’Oltralpe

Celle di San Vito (Fg) – “Sono lieta di rivolgerle l’invito a presenziare alla cerimonia di inaugurazione della statua raffigurante Carlo I D’Angiò Re di Sicilia, figlio di Luigi VIII di Francia, sovrano a cui si deve far risalire l’origine di questo piccolo comune, Celle di San Vito”. Con queste parole, la Sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini, ha invitato, tramite una missiva, il presidente della Francia, Emmanuel Macron, a partecipare all’inaugurazione della statua di Carlo I D’Angiò. L’evento, che si terrà nel mese di luglio, fa parte della programmazione delle attività estive del piccolo comune cellese.

L’invito al presidente francese si spiega proprio per le origini del comune di Celle. Infatti, nella seconda metà dell’XIII secolo, Carlo I d’Angiò, dopo aver liberato Lucera dai Saraceni, concesse ai suoi soldati di richiamare le proprie famiglie e stanziarsi, per motivi di sicurezza, presso le cellette dei monaci situate alle pendici di Monte San Vito. Dieci di queste famiglie piantarono in questo posto le proprie radici fondando Celle di San Vito e dando così vita a una comunità di lingua francoprovenzale.

Il comune di Celle di San Vito, con i suoi 150 abitanti, è il più piccolo della regione Puglia e, unitamente al vicino comune di Faeto, è l’unica isola linguistica francoprovenzale presente nel Sud Italia, riconosciuta e tutelata da una legge statale quale “preziosa minoranza etnico-storico-linguistica”. Non solo, il francoprovenzale è stato riconosciuto dall’Unesco lingua a rischio di estinzione e, pertanto, inserita nell’Atlante Atlas come patrimonio culturale immateriale da tutelare.

La lingua francoprovenzale è stata orgogliosamente custodita ed è ancora oggi parlata correttamente dalla comunità cellese, anche dai bambini nelle scuole. Una lingua tramandata dalle vecchie alle nuove generazioni per sette lunghi secoli. “La forte identità storica ereditata dagli avi francesi – ha scritto la sindaca Giannini nella missiva a Macron – costituisce per tutti noi un prezioso scrigno di cultura e tradizioni che continuano a essere costantemente tutelate, valorizzate e tramandate attraverso molteplici iniziative che si susseguono da diversi anni”. Tra queste vi è, appunto, la realizzazione e posa della statua a Carlo D’Angiò, iniziativa sorta nell’ambito di un progetto culturale finanziato dalla Regione Puglia e dedicato alla scoperta virtuale dei luoghi dello stesso D’Angiò e della via “Francigena-Traiana”.  

“La dedicazione di una statua a un rappresentante della nobiltà francese del 1200 – ha concluso la Sindaca Giannini – rappresenta la riconoscenza e l’orgoglio che questa piccolissima comunità di quasi 200 abitanti nutre, ancora oggi, nei confronti della propria identità storica e linguistica.”

La speranza del popolo cellese è che nella complicata agenda del Presidente francese ci sia spazio per questo importante evento. Partecipazione che onorerebbe non solo una piccola comunità ma un’intera regione.

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