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27 Apr

Casca racconta: Un santo per amico. Mio nonno Antonio Cascavilla e Padre Pio

18 Febbraio 2022
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Di Antonio Cascavilla

23 settembre 1968. Padre Pio è deceduto da qualche ora. I frati del convento di Santa Maria delle Grazie avevano appena sistemato il corpo del frate di Pietrelcina prima di poter aprire le porte della chiesa, per dare ai fedeli l’opportunità di pregare sul feretro.

Davanti alla teca di vetro è seduto un signore. Ha appena appoggiato un fazzoletto bianco sul corpo del cappuccino. È un professore. Insegna matematica e fisica all’Istituto Tecnico “Luigi Di Maggio” di San Giovanni Rotondo. È anche un giornalista e corrispondente dell’ANSA. È Antonio Cascavilla, per gli amici Tonino ed era mio nonno. 

L’amicizia tra nonno Tonino e Padre Pio inizia molto prima del 1968. La data del 23 settembre è soltanto simbolica ed è quella conosciuta in tutto il mondo perché in questo preciso giorno si festeggia il santo. 

Le vicende legate a Padre Pio sono numerose. Nonno le ha raccontate tra le pagine di un mensile cartaceo diffuso proprio nella città garganica. Era “Lo Sperone nuovo”. Un giornale bianco, con i caratteri in neretto. In alto, quasi da sfondo, era stata posizionata quella piccola sporgenza geografica che rappresenta proprio il territorio del Gargano. Il direttore del giornale era il prof. Giovanni Scarale, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno. 

Quando ero piccolo ponevo già tante domande. Ero curioso di sapere e conoscere le vicende e le gesta di Padre Pio. Casa di nonno, in alcuni momenti della giornata era come se fosse una piccola redazione dove circolavano le notizie. Tanti amici e colleghi (con alcuni di loro mi sento spesso per discutere su alcune vicende di politica e cultura che interessano la nostra città) passavano per discutere su qualche argomento in particolare o per chiedere notizie sul frate. Padre Pio, uomo umile e testimone della figura di Cristo. Burbero in alcune situazioni e grande predicatore in altre. Per farla breve: era già un santo da vivo. 

Con una certa insistenza e quasi spesso, chiedevo di raccontarmi il giorno in cui morì Padre Pio. Quando c’è qualche notizia che mi colpisce in modo particolare la rileggo fino all’infinito. Un po’ come succede in musica con le canzoni.

Mi raccontava sempre con calma e nel dettaglio tutta la giornata, pur sapendo di aver chiesto questo episodio quasi tutti i giorni. 

Un giorno feci questa domanda: “Nonno, quindi hai un santo per amico?”. Con un cenno di sorriso mi disse: “In realtà sono due”. Il secondo è san Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla, prima di essere eletto come pontefice, venne a San Giovanni Rotondo da cardinale per pregare sulla tomba di Padre Pio, per poi ritornare il 23 maggio 1987 da Santo Padre. 

Cari lettori, chiedo scusa se ho parlato un po’ in prima persona in questo puntata della rubrica. Ho dedicato un articolo a Vasco Rossi, a Federico Chiesa e non potevo non scrivere qualcosa per mio nonno. 

Nonno, come dice il titolo di una splendida canzone, ho preso un “pastello bianco” ed ho provato a raccontare il tuo legame con Padre Pio. 

Oggi saresti fiero di me. 

Fonte https://www.larivistasolidale.it/

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