Di Federico Fabrizio
Tra i tanti articoli che vengono quotidianamente pubblicati, vorrei porre alla vostra attenzione una ricerca intrigante e curiosa allo stesso tempo che potrebbe rivelarsi efficace nel direzionare le procedure di fecondazione assistita.
Andando nel dettaglio, si tratta di uno studio incentrato sulla capacità degli ovociti, ovvero le cellule germinali da cui si origina il gamete femminile durante il processo della gametogenesi, di attrarre gli spermatozoi (cellule gametiche maschili) mediante delle sostanze chimiche chiamate chemioattrattori.
L’esperimento eseguito su campioni di liquido follicolare ha rivelato come, sorprendentemente, le interazioni tra ovociti e spermatozoi dipendono dall’identità specifica della donna e dell’uomo coinvolti.
Le conclusioni da tirare sono essenzialmente due: la prima è che si tratta di un dettaglio inatteso in quanto non sempre gli ovociti di una donna attraggono gli spermatozoi del proprio partner più di quelli di altri uomini; la seconda, invece, lo studio mette in crisi la tradizionale visione che i segnali rilasciati dagli ovuli non fecondati e dal tratto riproduttivo femminile agiscano solo come guida per portare gli spermatozoi verso gli ovuli.
Dal momento che si tratta di una scelta che avviene a livello biologico, tale ricerca sul modo in cui ovuli e spermatozoi interagiscono potrà far avanzare ulteriormente i trattamenti per la fecondazione assistita e permettere di individuare le cause d’infertilità non spiegate ad oggi in alcune coppie.
Per chi volesse approfondire ecco il link dell’articolo:
https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rspb.2020.0805
Grazie del vostro tempo.
#pillolediricercascientifica