Di Davide Dragano
Con il termine sciatalgia o sciatica, in medicina si intende un dolore che coinvolge la parte bassa della schiena, estendendosi alla parte glutea e alla regione posteriore, anteriore o laterale della coscia. Nella maggior parte dei casi il dolore si manifesta solo su un lato (monolaterale) ma ci sono casi in cui tale dolore può essere bilaterale, coinvolgendo quindi entrambi gli arti. A volte, tale sintomatologia può essere associata a dolore lombare (lombalgia).
I sintomi che caratterizzano questa sindrome sono principalmente di tipo neurologico come: intorpidimento (perdita di sensibilità) dell’arto e/o formicolio e debolezza. Il dolore può essere più o meno intenso e viene spesso avvertito come una scossa elettrica.
La causa primaria di tale sindrome è la radicolopatia, ovvero una patologia del sistema nervoso periferico che colpisce la radice del nervo (nel caso specifico il nervo sciatico che ha origine dalle radici nervose di L4, L5, S1, S2 e S3) causandone la compressione; tuttavia questa sindrome può essere causata anche da altri fattori quali:
• Artrosi
• Gravidanza
• Postura errata
• Sindrome del piriforme
• Cadute o traumi
• Discopatia
• Stenosi spinale • Spondilolistesi
Questa problematica ha una incidenza maggiore tra i 40 e i 50 anni di età; secondo i dati riportati dal ministero della salute, l’80% della popolazione ne soffre almeno una volta nella vita.
Il trattamento osteopatico risulta essere risolutivo nei pazienti con sciatalgia; il suo scopo è quello di ridurre le tensioni e le pressioni che si ripercuotono sul nervo e migliorare la biomeccanica del bacino. Agire tempestivamente è fondamentale per non tramutare il dolore acuto in dolore cronico e per ridurre quindi la prognosi.
Nei casi in cui il trattamento conservativo non dovesse essere risolutivo, bisogna ricorrere all’intervento chirurgico.