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28 Mar

Osteopatia e mal di testa

Di Davide Dragano

La cefalea più comunemente chiamata mal di testa è un disturbo neurologico molto diffuso tra la popolazione. Indicativamente circa 7 persone su 10 ne soffrono in modo più o meno grave.

Da un punto di vista medico le cefalee vengono classificate in: primarie dette anche idiopatiche (cioè di cui non si conosce la causa) e comprendono la cefalea mio-tensiva, la cefalea a grappolo e l’emicrania e secondarie, dovute nella maggior parte dei casi a fattori esterni come per esempio eventi traumatici a testa e collo.

La cefalea mio-tensiva è caratterizzata da dolore costrittivo, a fascia, a casco e bilaterale; non è aggravata dall’attività fisica e non presenta nausea e vomito; la sua durata può variare da qualche ora a qualche giorno.

La cefalea a grappolo è caratterizzata da una sintomatologia dolorosa trafittiva, lancinante e pulsante; è gravativa e la sua durata va da pochi minuti ad alcune ore con la possibilità di attacchi multipli e ravvicinati.

L’emicrania, si caratterizza per la presenza di dolore pulsante e unilaterale e spesso aggravato dall’attività fisica. La fase dolorifica può essere preceduta da aura (disturbi visivi) e la sua durata varia da diverse ore a qualche giorno; in molti casi richiede la riduzione di stimoli sensoriali (luce e rumori).

Riconoscere la tipologia di mal di testa che ci colpisce non è così semplice anche perché nella maggior parte dei casi ogni cefalea presenta dei segni e sintomi molteplici che possono appartenere alle due diverse classificazioni motivo per cui spesso si sente parlare di cefalea mista.

In caso di mal di testa, l’approccio osteopatico risulta essere molto efficace; infatti in molti casi la cefalea è causata dalla presenza di tensioni in diverse aree corporee e proprio la diversa origine del sintomo è causa della diversità del mal di testa da persona a persona.

La Medicina Osteopatica è fortemente indicata soprattutto per pazienti che vogliono limitare o evitare l’utilizzo frequente di farmaci o gli effetti collaterali di questi ultimi (es. ulcera peptica, difficoltà di digestione, nausea, stipsi, flatulenza ecc.).

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