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Padre Pio e San Giovanni Rotondo: una storia lunga 102 anni

28 Luglio 2018
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Centodue anni fa giunse per la prima volta a San Giovanni Rotondo il giovane Padre Pio da Pietrelcina.

Padre Pio, convinto da padre Paolino da Casacalenda, guardiano del convento di San Giovanni Rotondo e sceso a Foggia per predicare per la festa di sant’Anna, avuta l’obbedienza dal padre guardiano di Sant’Anna (FG), padre Nazareno d’Arpaise, salì la prima volta a San Giovanni Rotondo, accompagnato dallo stesso padre Paolino il 28 luglio 1916. «All’arrivo di Padre Pio, poche migliaia di anime, viventi in povere case unite le une alle altre in un pianoro del versante meridionale del Gargano, costituivano un piccolo centro, San Giovanni Rotondo». Cosi scrisse Padre Ferdinando da Riese Pio X nella biografia del Santo di Pietrelcina, riguardo il suo arrivo nella Citta garganica.

Il primo soggiorno di Padre Pio a san Giovanni Rotondo durò solo nove giorni. Furono giornate ricche di silenzio, meditazione e preghiera, allietate da un evidente miglioramento del suo stato di salute.

Una volta rientrato a Foggia il giovane frate di Pietrelcina chiese calorosamente per iscritto al superiore provinciale di potersi stabilire per qualche tempo nel paesino garganico: «la carità che desidero da voi, padre mio, si è di mandarmi a passare un po’ di tempo in San Giovanni, dove Gesù mi assicura che starò meglio. Vi prego di non negarmi questa carità … Altre ragioni ancora mi spingono a chiedervi la suddetta carità e che qui tacerle è bello» (Foggia, 13 agosto 1916).

La risposta non si fece attendere. Padre Pio tornò a San Giovanni Rotondo il 4 settembre 1916. Doveva essere una sede provvisoria, ma vi resterà per altri cinquantadue anni.

L’anno scorso, a chiusura dell’anno giubilare di ringraziamento, è stato inaugurato il “Luogo della memoria”, la piazzetta posta all’ingresso del corso principale, a cui è stato dato il nome di “Largo 28 luglio 1916”.

Viene così ricordata l’esperienza spirituale vissuta dalla sangiovannese Lucia Fiorentino, una delle prime figlie spirituali di Padre Pio. «Vidi nella visione – scrive in una sua memoria – un albero di smisurata grandezza nell’atrio del nostro Convento dei cappuccini e sentii una voce che mi diceva: “Questo è il simbolo di un’anima che ora è lontana e verrà qui; farà tanto bene in questo paese”».Quest’anima, continua Lucia Fiorentino, «sarà forte e ben radicata come quest’albero e tutte le anime che verranno – sia di qui come da lontano – se si rifugeranno all’ombra di quest’albero, saranno liberate dal male (ossia chi verrà da questo degno sacerdote per averne lume e trovare perdono e rimedio alle proprie colpe). Se si umilieranno, da questo degno sacerdote riceveranno consigli e frutti di vita eterna. E guai a coloro che disprezzeranno i suoi consigli, il suo modo di agire, il Signore li punirà severamente in questa e nell’altra vita. La sua missione si estenderà da per tutto il mondo e molti verranno a rifugiarsi all’ombra di questo mistico albero per avere frutti di grazia e di perdono».Al momento della “visione” Lucia Fiorentino non conosceva ancora Padre Pio; successivamente, nel 1923, con una locuzione interiore le fu rivelato che l’albero piantato nel convento simboleggiava Padre Pio, venuto da lontano e radicato al Convento per volontà di Dio.Ed è questa la ragione per cui al centro della piazza è stato piantato un grande albero, sotto i cui rami ssono stati allestiti dei sedili in pietra, insieme a due iscrizioni a ricordo delle rivelazioni di Gesù alla figlia spirituale di Padre Pio.

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