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22 Nov

Un convegno sui risvolti penali dell’economia

24 Febbraio 2018
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di Francesca Pia Bisceglia (cultrice  della materia per Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Foggia)

2 marzo ore 09.00 – 14.00 Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Foggia)

A far data dagli anni ’60 del secolo scorso, le misure di prevenzione appartengono al novero dei più efficaci e duttili strumenti di contrasto all’economia mafiosa.

Una più organica sistemazione di esse si è avuta ad opera del Codice Antimafia, entrato in vigore nel 2011 e di recente oggetto di incisive modifiche.

Tra gli elementi cardine della riforma spiccano l’ampliamento dei destinatari della richiesta di misure di prevenzione e la volontà di garantire la prosecuzione di attività produttive valide, quand’anche oggetto di siffatte misure.

Tuttavia, come sempre accade, il rimaneggiamento ad opera del legislatore ha generato un coacervo di plausi e critiche.

Infatti, al giudizio positivo di chi vi vede un ulteriore passo avanti dell’idea ̶ peraltro storicamente vincente ̶ che mafia e criminalità organizzate vadano colpite attraverso l’aggressione ai loro patrimoni, si affiancano diverse perplessità provenienti non solo dal versante giuridico.

In questo ambito, la tradizionale preoccupazione investe l’effettiva possibilità di un vulnus ancora maggiore dei diritti e delle garanzie dell’indiziato (o meglio, del portatore di pericolosità sociale): l’intero strumentario della prevenzione prescinde infatti per definizione dall’accertamento della commissione di un reato, contrapponendosi così al diritto penale classico basato sulla reazione sanzionatoria “ex post” all’illecito.

Altro correlato ordine di preoccupazioni concerne la posizione dei terzi (in primis, le imprese bancarie) che proprio sul patrimonio del soggetto “pericoloso” hanno costruito il loro affidamento commerciale e che dunque potrebbero improvvisamente vedere svanita la loro garanzia, salvo il soddisfacimento di gravosi oneri probatori.

La Cattedra di Diritto Penale dell’Università di Foggia, in particolare su iniziativa della Prof.ssa Ombretta Di Giovine, demanda pertanto ad esperti di chiara fama il compito di gettare un fascio di luce su tali complesse tematiche; nel dibattito si susseguiranno interventi di luminari del diritto penale (quali il Prof. Avv. Giovanni Maria Flick, già Ministro di Grazia e Giustizia e Presidente della Corte Costituzionale; Il Prof. Giovanni Fiandaca, Autore di numerosa produzione letteraria scientifica in diritto penale e ordinario di diritto penale presso l’Università degli Sudi di Palermo; il Dott. Giorgio Fidelbo, Consigliere della Suprema Corte di Cassazione)  e di illustri rappresentanti delle aree economiche direttamente coinvolte dalla revisione legislativa (quali la Dott.ssa Margherita Bianchini, Direttore Area Legale Assonime e il Dott. Giovanni Staiano, Direttore Area Legale ABI).

In attesa dunque di vederci più chiaro sulla normativa antimafia e sulle problematiche che ne scaturiscono, chiunque ne sia interessato o anche solo incuriosito è calorosamente invitato a prendere parte all’evento.

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