Presidio del territorio e controlli a tappeto con un’attenzione particolare agli immigrati presenti in città.
Il questore Giuseppe De Angelis, ieri mattina, ha tracciato un bilancio degli ultimi 40 giorni di attività, ovvero da quando si è insediato a Como. Insieme a lui il vicario del questore, Eliseo Nicolì, appena nominato.
Sono 22 gli arresti effettuati – dato in crescita – mentre 59 sono gli individui indagati in stato di libertà. Seimila le persone controllate, mentre per quanto riguarda i veicoli il numero è di 3mila. «Il personale operativo sul territorio è costantemente al lavoro per garantire il massimo della sicurezza ai cittadini – ha detto il questore De Angelis – I reati commessi con più frequenza sono quelli contro il patrimonio, lo spaccio, le lesioni e in misura minore anche oltraggi a pubblico ufficiale».
Come detto, luci puntate, inoltre, sulla realtà migratoria che ha portato in città e provincia migliaia di persone. Sono 1.800 i richiedenti asilo disseminati sul territorio comasco, di questi circa l’80% si trova in città. Va ricordato come il neo questore De Angelis si stia occupando già da anni della gestione dei fenomeni migratori e delle problematiche legate alla questione. «Abbiamo accompagnato alla frontiera 6 persone. Questo per la particolare attenzione che è stata posta sul tema e agli strumenti che la legge ci fornisce per allontanare chi non è in regola – spiega il questore – Per ogni fermato avvieremo le pratiche di riconoscimento. Inoltre abbiamo anche accompagnato altre 3 persone al Cie (Centro identificazione espulsione) che rappresenta l’anticamera per l’espulsione».
Sono inoltre stati allontanati tre cittadini comunitari. Uno appena scarcerato – condannato per furto di autoveicoli e guida in stato di ebbrezza – è stato riaccompagnato con la scorta nel suo Paese di origine e gli è stato interdetto il rientro in Italia per i prossimi 5 anni.
«Mi sono inoltre fatto comunicare dal carcere i dati di tutti i 17 detenuti che verranno rilasciati nel 2017 – ha spiegato Giuseppe De Angelis – e 8 di loro hanno già un documento. Per questi si può già dire che verranno espulsi. Per gli altri è già cominciata l’attività di identificazione preventiva per essere poi pronti a intervenire», spiega sempre il questore.
Ancora sul fronte dei migranti inoltre la Questura si sta attivando con i rappresentanti dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per incrementare, anche da noi, il ricorso al sistema dei rimpatri volontari. «Si tratta di una modalità particolare che garantisce a chi decide di ritornare di sua iniziativa nel Paese di origine assistenza e un piccolo aiuto economico. In parte in denaro contante e in parte per avviare un’attività dopo il ritorno a casa», chiude il questore.
fonte corrieredicomo