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03 Dec

Foggia, ma quanto sei Bella? Un sogno lungo 19 anni che si avvera

25 Aprile 2017
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“Ritorna in Serie B il Foggia Calcio. Esplosione di gioia e felicità in città ed in tutta la provincia”
Per lunghi 19 anni, la vita calcistica di una città e di una provincia intera, è ruotata attorno alla lettera B. E’ stata a lungo sognata, accarezzata, bramata, più volte sfiorata, e finalmente riconquistata. Già perché dall’ultima apparizione in Serie B dei satanelli, ne è passata di acqua sotto i ponti qui a Foggia, un buio pesto, qualche tiepida luce, tanti fantasmi, molte lacrime, pesanti batoste che però non hanno scalfito minimamente il sentimento d’amore che i propri tifosi hanno riversato e coltivano verso la squadra della propria città. Ieri finalmente è stata la rivincita di un popolo intero, la rivalsa di chi in questi anni è rimasto a soffrire all’ombra dei grandi palcoscenici, del calcio che conta, della Serie A, sognando di poter vivere queste emozioni con intorno al collo una sciarpa rossa e nera.

La fortuna ha voluto che ad occuparsi delle sorti del Foggia Calcio 1920 siano stati proprio i foggiani: prima la salvezza ad opera di Davide Pelusi dopo l’oblio della D, l’affiancamento della famiglia Lo Campo con la promozione in Lega Pro, ed infine questa nuova e solida società con i vari Massimo Curci, Franco e Fedele Sannella, il presidente Lucio Fares e altri soci provenienti dalla capitanata che hanno regalato alla piazza rossonera la tanto agognata Serie B.
Oltre ad un assetto societario importante, capace di prendere decisioni forti come l’esonero di De Zerbi a pochi giorni dall’inizio del campionato, indiscusso protagonista insieme ovviamente ai calciatori, è stato Giovanni Stroppa, allenatore voluto fortemente anche dal ds Di Bari, ma accolto nel capoluogo dauno con tutti i mugugni e le perplessità del caso, viste le esperienza passate con Pescara e Feralpisalò non proprio felicissime. Il mister si è insediato in punta di piedi all’interno dello spogliatoio cercando di preservare gli equilibri creatisi lo scorso anno con il vecchio allenatore, e piano piano è entrato in sintonia con il gruppo lavorando con umiltà facendo capire a tutti i giocatori l’importanza che il calcio riveste in questa piazza. Sei vittorie nelle prime sei giornate, il tracollo di Castellamare di Stabia, un periodo di appannamento culminato con la sconfitta casalinga dolorosa proprio contro il Fondi, avversaria contro la quale, esattamente un girone dopo, si è scritta una pagina indelebile di storia. Dopo la partita d’andata contro la compagine laziale, qualcosa è cambiato anche perché la dea bendata ha rivolto lo sguardo verso la stella rossonera, e forse proprio i suoi occhi hanno deviato contro il palo il rigore calciato da De Vena nella partita seguente a Melfi: se il rigore dell’attaccante lucano fosse entrato in rete, a quest’ora forse non stavamo qui a decantare le gesta eroiche di una squadra che dopo quel rigore sbagliato, ha anzitutto vinto quella partita con due goal nel finale e da lì poi ha intrapreso una marcia inarrestabile, mettendo in cascina punti su punti a suon di goal, prestazioni, vittorie roboanti, riuscendo a realizzare il record di dieci vittorie consecutive che ha tagliato di fatto le gambe a tutte le concorrenti, Lecce in primis.
I festeggiamenti hanno fatto in poco tempo il giro del mondo. Anche alcuni mass media a livello internazionale sono rimasti colpiti dall’entusiasmo e dall’esplosione di gioia con cui questa piazza ha riabbracciato il calcio che conta. I tifosi hanno aspettato sino a sera inoltrata i giocatori tornati trionfanti dalla trasferta in terra laziale, i quali una volta arrivati in città si sono accomodati a bordo del pullman scoperto celebrativo per godersi un meritato bagno di folla. Il tutto poi accompagnato da uno sciabordio impressionante di bandiere, un gioco di luci e fumogeni da grande piazza, cori vibranti e tante lacrime di gioia che scendevano dal volto di chi ieri era veramente felice. Il calcio è anche questo.
B..entornato Foggia!
Di Domenico Perna / Claudio Mischitelli.

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