Non bisogna lasciarsi ingannare dal nome. La Foresta Umbra è, infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il polmone verde della Puglia. Adagiata sullo splendido promontorio del Gargano, deve il suo appellativo, con ogni probabilità, proprio all’ombra e alle zone quasi oscure che i suoi alberi d’alto fusto creano non facendo filtrare la luce del sole per quanto sono folti. E’ situata a circa 800 metri di altitudine ed oltre a sfoggiare un’estensione davvero considerevole (ben 11.000 ettari), vanta una folta vegetazione dalle caratteristiche del tutto particolari per queste latitudini. Molti, infatti, parlando di questi boschi, li descrivono come la foresta del sud con gli alberi del nord. Il faggio, ad esempio, grazie al clima fresco, nella Foresta Umbra cresce ad altitudini sorprendentemente basse e presenta forme e dimensioni degne dei più begli esemplari delle faggete di ogni zona d’Italia. Non sorprende che un bosco di latifoglie di tali sembianze e proporzioni possa offrire, in autunno, ottime possibilità per ammirare le splendide sfumature conferite dal fenomeno del fall foliage.
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Grazie all’attività della Cooperativa Mediterranea, che propone numerose iniziative ed eventi dedicati sia ai ragazzi che agli adulti, è possibile prendere parte ad interessanti escursioni nel folto della foresta che portano alla scoperta dei suoi luoghi più significativi, ed in questa stagione, anche dei siti dove il foliage ha creato gli scenari più affascinanti. Ma non è finita, perchè la natura, qui, è veramente speciale e regala a chi decide di esplorarla anche numerose specie di orchidee spontanee e di animali che faranno impazzire i più piccini ed incanteranno anche i più grandi, tra i quali si distinguono dolcissimi caprioli, simpatici gufi ed anche picchi, faine e cinghiali.
Ma si può decidere anche di addentrarsi da soli nelle profondità ombrose di questa splendida foresta. Che si scelga di partire dal Museo Naturalistico del Centro Visitatori, per avere una visione d’insieme di ciò che si potrà osservare nella foresta, o che si preferisca fermare l’auto in un parcheggio o in una delle aree di sosta, spesso dotate di capannoni in legno per ripararsi in caso di pioggia, per poi seguire uno dei numerosi sentieri esaurientemente segnalati e contrassegnati, l’escursione si rivelerà in ogni caso un esperienza di sicura soddisfazione. Si può passeggiare tra faggi, tassi, cerri, aceri, agrifogli e carpini, scoprendone i profumi, le forme ed i colori, o ci si può dedicare alla ricerca dei magnifici alberi secolari che popolano la foresta. Da non perdere, ad esempio, lo Zeppino dello Scorzone, un pino d’Aleppo di ben 700 anni che veglia sulla strada tra Peschici e San Menaio, il Cerro di Vico che vanta ben 400 anni di vita oltre ad un’invidiabile circonferenza di ben 5 metri che si staglia proprio di fronte al Santuario Francescano di Vico, o ancora il Colosso della Foresta, un faggio dall’altezza straordinaria di oltre 40 metri che si innalza nei pressi del laghetto di Cutino d’Umbra.
Gli amanti del trekking troveranno pane per i propri denti, grazie alla possibilità di organizzare svariati itinerari di ogni lunghezza e grado di difficoltà con i quali abbracciare siti dalle suggestioni uniche. E, se la fatica o l’appetito dovessero prendere il sopravvento, niente paura, le numerose aree per pic-nic delimitate con recinzioni in pali di castagno ed attrezzate con tavoli rustici, panche, cestini per i rifiuti e griglie per fare i barbecue, garantiscono soste piacevoli e rilassanti circondati dalla bellezza, dai suoni e dai profumi del lussureggiante polmone verde del Tacco d’Italia.
Fonte Turismo.it