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21 Nov

Il Foggia insegue la storia: a Fondi basta un pareggio per conquistare la B.

23 Aprile 2017
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“Grande attesa in città e in tutta la provincia. Si respira aria di grande festa”

19 anni lunghi anni, interminabili, per una città che aspetta da troppo tempo di tornare a vivere palcoscenici importanti. È quello che il Foggia si merita, è quello che i suoi tifosi hanno sempre sognato sin dal primo giorno in cui Giovanni Stroppa si è insediato con silenzio e intelligenza sulla panchina rossonera.

Alla componente allenatore poi si è aggiunta la forza e l’unione della squadra, che si è scrollata di dosso quell’atteggiamento antipatico e irriverente dello scorso anno, capendo che l’unica via percorribile per raggiungere traguardi importanti è quella del sacrificio condita da un pizzico di umiltà che non guasta.

Potrebbe essere ancora una volta il Lazio a scrivere la storia in casa Foggia, così come successo nella gestione Marino, quando il Foggia strappò un pareggio allo stadio Flaminio contro la Lodigiani, guadagnandosi anzitempo la promozione in terza serie.
Anche oggi la sorte strizza l’occhio ai satanelli, perché contro il Fondi basta un punto per scrivere la storia e riportare una città ed una provincia intera in Serie B.

Nell’impianto sportivo laziale “Domenico Purificato” giungeranno 1200 tifosi foggiani pronti a far esplodere il settore a loro riservato in caso di pareggio o vittoria dei propri beniamini, ma sicuramente le anime rossonere presenti in quel di Fondi saranno molte di più, nonostante i vari comunicati da parte delle due società che esortano la tifoseria foggiana sprovvista di tagliando a non recarsi allo stadio, pena annullamento della partita per motivi di ordine pubblico.

Nello stesso tempo in città, davanti la villa comunale, verrà allestito un maxi schermo che chiamerà a raccolta tutti i tifosi che hanno scelto di vivere l’atmosfera magica che da qualche giorno si respira nel capoluogo dauno.
Nonostante fervono i preparativi per i festeggiamenti, la scaramanzia è altissima. Tutti la sognano, tutti la scrivono su magliette, bandiere, striscioni ma nessuno vuole pronunciare la prima consonante dell’alfabeto italiano, almeno fino a quando l’aritmetica non darà la certezza.LA PARTITA

Il Fondi è stata l’unica squadra a violare lo Zaccheria. Esattamente un girone fa, la squadra di Mister Pocheschi, si impose in capitanata con un perentorio 2-3 in rimonta: alle reti foggiane di Sarno e Gerbo, risposero quelle laziali di Varone, Calderini e dell’ex materano Albadoro, che in contropiede segnò il gol vittoria che ammutolì lo Zaccheria, accompagnando l’uscita dei propri giocatori con fischi assordanti. Inizialmente il Fondi era partita come possibile outsider, ma soprattutto a metà campionato ha accusato un periodo di appannamento che ha spinto la squadra ai margini della zona play off. Facendo due calcoli anche al Fondi potrebbe andare più che bene il pareggio per inseguire la lotteria promozione, vista e considerata la forza del Foggia che sicuramente non scenderà in campo per il pareggio, ma bensì per vincere la partita ed ammazzare il campionato a suon di record.
Sarà una partita combattuta, proprio come quella dell’andata che è sicuramente servita a Stroppa e ai suoi ragazzi per correggere alcuni errori in carreggiata.
Il Foggia invece arriva a questa gara dopo una serie inarrestabile di dieci vittorie consecutive, ed è ormai ad un passo dal traguardo. Una squadra schiacciasassi, un rullo compressore che ha spazzato via via tutte le squadre che hanno provato ad arrestare l’ascesa dei diavoli nel paradiso della cadetteria.

Qualche defezione tra le fila rossonere con l’allenatore che dovrà rinunciare oltre che ad Agazzi anche a Deli nel cuore del centrocampo, senza contare ormai il lungo degente Empereur fermo ai box ormai da molti mesi. Possibile l’impiego a questo punto di Gerbo e Agnelli al fianco di Vacca nel settore intermedio del campo. Per il resto formazione invariata con il tridente Mazzeo – Chiricò – Di Piazza pronto a fare esplodere di gioia i cuori rossoneri che batteranno domani all’unisono verso un’unica direzione: la Serie B.

Articolo di Domenico Perna/ Claudio Mischitelli

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