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23 Nov

Dolore e disturbi psicosomatici

Per definizione il dolore viene descritto come una spiacevole esperienza sensoriale ed emotiva soggettiva associata a un potenziale o reale danno dei tessuti o descritta in termini di tale danno (International Association for the Study of Pain (IASP).

Il dolore si identifica in una componente sensoriale e/o emotiva. La sua classificazione varia in base alla regione in cui origina questa sensazione e in base ai sistemi che generano la percezione del dolore; un altro aspetto fondamentale della classificazione del dolore e la durata che ci consente di comprendere se abbiamo a che fare con un dolore cronico (presente da più di 90 giorni) o con un dolore acuto (presente da meno di 90 giorni).

Tra le diverse tipologie di dolore troviamo il dolore nocicettivo, che è caratterizzato da una lesione a carico dei nocicettori o noxicettori, ovvero le terminazioni di neuroni sensoriali che trasmettono la presenza di un danno tissutale tramite la sensazione dolorosa ovvero la nocicezione.

In base alla collocazione del danno tissutale, il dolore nocicettivo si può classificare in:
DOLORE VISCERALE: caratterizzato da un dolore intenso e di lunga durata; può essere il promotore del dolore riferito, ovvero un dolore non connesso con la localizzazione del danno cioè proiettato lontano dall’organo interessato; un esempio può essere il dolore all’arto superiore sinistro durante l’infarto del miocardio.

DOLORE SOMATICO PROFONDO: è un dolore proveniente da strutture tendinee, muscolari e legamentose come può accadere in una distorsione, in una frattura o in uno strappo muscolare.

DOLORE SOMATICO SUPERFICIALE: è un dolore che si riesce bene a localizzare, è ben definito e ha una durato non protratta nel lungo tempo; un esempio può essere una lesione ai tessuti superficiali (pelle).

Un tempo si consideravano Corpo e Mente come due entità distinte e separate, non considerando la reciproca influenza che gli uni esercitano sugli altri, in un rapporto di reciproca interdipendenza.

Sebbene questo retaggio risulti ancora difficile da scardinare totalmente, oggi si pone maggiore attenzione a quegli che sono gli effetti che la “Mente” può esercitare sul “Corpo”. In particolare, sentimenti ed emozioni influenzano le reazioni del soma e sebbene questo sia particolarmente evidente quando proviamo emozioni cosiddette “positive”, la presenza di emozioni meno piacevoli può riflettersi ed incidere negativamente sulle risposte fisiologiche del nostro corpo.

Cosa sono i disturbi psicosomatici?
Parliamo di disturbi psicosomatici quando, sono presenti sintomi, disagi e disturbi che trovano espressione attraverso il corpo, nonostante non abbiano un’origine medica, ma che comportano dei danni organici anche importanti.

Un disturbo psicosomatico quindi, può derivare da un conflitto intrapsichico che non trovando espressione attraverso le funzioni del pensiero si manifesta attraverso il soma e le sue funzioni, ed è solitamente determinato da un forte stress o da un disagio costante.

Ciò determina un’iper-attivazione del sistema nervoso autonomo, il quale se sottoposto a livelli di eccitazione prolungati nel tempo, può indurre delle modifiche neuro- chimiche rilevanti; inoltre, tale livello di attivazione ed eccitazione può incidere sull’abbassamento delle difese immunitarie, causando una maggiore esposizione alle malattie.
Quali apparati coinvolgono e come si manifestano?
I disturbi psicosomatici possono coinvolgere qualsiasi organo ed apparato, di qui la difficoltà nell’individuazione e nella diagnosi di un disturbo di questo tipo.
Gli apparati più frequentemente colpiti sono:
➢ gastrointestinale con nausea, gastrite, colite spastica, nausea, ecc;
➢ sistema muscoloscheletrico con stanchezza cronica, cefalea tensiva, nucale, crampi, fibromialgia, artrite, mal di schiena, articolazioni doloranti, torcicollo ecc;
➢ cardiocircolatorio, tachicardia;
➢ respiratorio, sindrome iper-ventilatoria;
➢ urogenitale con dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi;
➢ sistema cutaneo con dermatite, acne, psoriasi, sudorazione eccessiva;
➢ sistema neurologico con vertigini, ipostenia localizzata, deficit della coordinazione o dell’equilibrio.
Oltre al danno somatico causano una serie di conseguenze negative per chi ne soffre, poiché la difficoltà della diagnosi così come la mancanza di una causa organica ben definita, aumentano i livelli di ansia e paura, e poiché considerati dei disturbi fittizi ingenerano autosvalutazione e sfiducia in chi ne soffre.
Quale trattamento sarebbe auspicabile?
Poiché si tratta di veri e propri disturbi di origine multifattoriale, sarebbe auspicabile prendersi cura della persona nella sua interezza, curando il suo Corpo e garantendo la possibilità di benessere che può derivare da un percorso psicologico in cui la persona possa prendersi cura di sé attraverso la consapevolezza di sé stesso!

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