Una grande mostra fotografica di Franco Cito, fotografo tra i più premiati per la sua arte e la su attività di fotoreporter, pronto a raggiungere i luoghi più insidiosi e pericolosi per raccontare, attraverso le immagini, la cronaca e gli eventi che hanno caratterizzato la storia mondiale degli ultimi 40 anni.
Il fotografo napoletano, trasferitosi presto a Londra dove ha iniziato la sua collaborazione con importanti riviste inglesi, curata da Margherita Quercia, docente all’Accademia delle belle arti di Napoli, porterà in mostra 21 foto, in bianco nero, che quasi come un rosario da sgranare in fotogrammi, “rappresentano l’incredibile forza delle tradizioni popolari e religiose con i suoi spiriti fortificatori, le sue dogmatiche voglie dell’essere, con le sue posizioni dominanti.” La mostra avrà come tema i Misteri di Puglia e di Campobasso, con le sue macchine volanti dello scultore Paolo Saverio Di Zinno Di Zinno.
La mostra aprirà i battenti il 29 agosto, alle 21.30, alla presenza del sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla, e della campionessa molisana paraolimpica Lorena Ziccardi, recentemente premiata anche per il suo impegno per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La mostra sarà visitabile fino all’8 settembre.
FRANCESCO CITO, nasce a Napoli il 5 maggio 1949. Si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia. L’inizio in campo fotografico è nel 1975, con l’ assunzione da parte di un settimanale di musica pop-rock (Radio Guide). Gira l’Inghilterra, fotografando concerti e personaggi della musica leggera. In seguito, inizia a collaborare con The Sunday Times, che gli dedica la prima copertina per il reportage “La Mattanza”. Successivamente collabora anche con L’Observer.
Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato con l’invasione dell’Armata Rossa. Sue le foto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate.
Tra il 1982 e il 1983, realizza a Napoli un reportage sulla camorra, pubblicato dalle maggiori testate giornalistiche, nazionali ed estere. Nel 1983 è inviato sul fronte libanese da Epoca. È l’unico foto-giornalista a documentare la caduta di Beddawi (campo profughi), ultima roccaforte di Arafat in Libano.
Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all’interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Seguirà tutte le fasi della prima “Intifada” (1987-1993) e della seconda (2000-2005). Resta ferito tre volte durante gli scontri. Nel 1989 è inviato in Afghanistan dal Venerdì di Repubblica e ancora clandestinamente a seguito dei “Mujahiddin” per raccontare la ritirata sovietica. Nel 1994 realizza per il magazine tedesco Stern un reportage sui coloni israeliani oltranzisti. Nell’aprile 2002, è tra i pochi ad entrare nel campo profughi di Jenin, sotto coprifuoco durante l’assedio israeliano.
Nel 1990, è in Arabia Saudita nella prima “Gulf War” con il primo contingente di marines americani dopo l’invasione irachena del Kuwait. Seguirà tutto il processo dell’operazione “Desert Storm” e la liberazione del Kuwait. Negli anni 90 segue le varie fasi dei conflitti balcanici. Nel 2000 realizza un reportage sul ” Codice Kanun “, l’antica legge della vendetta di origini medievali nella società albanese.
Nel 2007 è invitato dal Governatorato di Sakhalin (Russia), l’isola ex colonia penale raccontata da Checov, per un lavoro fotografico, sul territorio, illustrando la vita e le attività produttive, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi. Lavoro divenuto una mostra e un foto libro editato in Russia. Nel 2012 la prestigiosa casa di gioiellieri parigini “Van Cleef & Arpels” gli commissiona la realizzazione di un lavoro fotografico, in cui descrivere l’operosità attraverso le mani dei loro artigiani, nel confezionare i gioielli più esclusivi del mondo. 50 immagini raccolte in un volume stampato in nove lingue.
1995 il World Press Photo gli conferisce il terzo premio Day in the Life per il “Neapolitan Wedding story ”
1996 il World Press Photo gli conferisce il primo premio per il Palio di Siena.
1997 l’Istituto Abruzzese per la storia d’Italia contemporanea, gli conferisce il premio “Città di Atri” per l’impegno del suo lavoro sulla Palestina.
2001 Leica Oskar Barnak Award lo segnala con una Menzione d’Onore per il reportage “Sardegna”
2004 riceve il premio Città di Trieste per il Reportage
2005 riceve il premio: La fibula d’oro, a Castelnuovo Garfagnana (LU)
2005 riceve il premio ” Werner Bischof ” Il flauto d’argento ad Avellino
2006 FIAF lo insigna del titolo “Maestro della fotografia italiana”
2006 vince il premio Bariphotocamera
2007 riceve il premio Benevento
2009 vince il premio San Pietroburgo (Russia)
2009 insignito del premio Antonio Russo per il reportage di guerra, (Pescara)
2013 vince il primo premio Canon – Mondadori
Ha collaborato e pubblicato sulle maggiori riviste nazionali e straniere: Bunte/ Epoca/ l’Europeo/ Figaro/ Frankfurter Allgemeine/ Illustrazione Italiana/ Il Venerdì di Repubblica/ The Indipendent/ Io Donna/ Il Sole 24 Ore mag/ L’Express/ Life/ The Observer/ Panorama/ Paris Match/ Sette-Corriere della Sera/ Smithsonian/ Stern/ Sunday Times/ Traveler/ Zeit