Di Carmela Vergura
Mettetevi comodi !
Mercoledi 29 agosto 2024, la borsa gialla del Tor Des Geants 2023 e lo zainetto Salomon 15 litri sono per terra in paziente attesa di essere riempiti. Mi guardano come oggetti umani! Oserei scrivere quasi disperati.
Nonostante la lunghissima esperienza agonistica di anni e anni sui sentieri e non solo, l’approccio del pregara è sempre lo stesso: rimandare ora dopo ora il momento catartico della preparazione del materiale. L’UTMB Mont-Blanc si correrà da qui a poche ore ed io non ho preparato ancora nulla.
Continuo a monitorare le condizioni meteo, a pensare con timore alle 2 notti intere che affronterò, a cosa potrebbe servire di importante.
Nonostante i miei cassetti trabocchino di materiale tecnico, mi mancano ancora delle cose. Faccio un salto da Gymmysport Ivrea poi da 38 Parallelo Sud di Maria Teresa Garberi i mei “negozi di fiducia”.
Il grande dubbio amletico: bastoncini in carbonio si? bastoncini in carbonio no? Per l’ultra come l’UTMB decido di prendere un paio di carbonio e incrocio le dita perché non facciano la fine di tutti gli altri, ovvero spaccarli! Sono leggeri certo, ma anche tanto delicati e con la mia forza “bruta” anche questi rischiano di abbandonarmi!
Giovedi 30 agosto h13:00, la borsa gialla del Tor del 2023 è piena di ogni accessorio e abbigliamento da quello estivo all’ invernale, lo zainetto è pronto, ma quanto pesa? Eppure ho messo l’indispensabile , come hanno scritto gli amici francesi dal Kit canicula ( ) al Kit Invernale ( ).
Traccia percorso caricata sul POLAR VANTAGE 3 (traccia che non userò), decido che andrò in modalità allenamento TRAILRUNNING. L’orologio GPS registra sino a 30 ore e penso che già arrivarci sarebbe un bellissimo traguardo.
Direzione Courmayeur ( luogo in cui ho deciso di ritirare il pettorale). Il palazzetto dello sport ormai è diventato come una quarta casa per me tra i vari TOR, GTC, VTMB ecc ecc…
Si entra nel cuore dell’UTMB
Venerdi 31 agosto, ore 8:00 aspetto Cris e Dani con cui farò il viaggio sino a Chamonix, le amiche che mi sosterranno sino al momento della partenza, il santo marito e la santa figlia mi raggiungeranno a Chamonix subito dopo.
Venerdi 31 agosto ore 17:00, manca solo 1 ora alla partenza dell’UTMB 100 miglia. Realizzo solo adesso che affronterò 176 km e 10000 metri positivi.
L’ approccio mentale è differente rispetto alle altre gare, a partire dal tempo massimo che ho a disposizione per completare il giro di giostra UTMB: 44 ore e 30 minuti. E’ il momento di mettere da parte le proprie debolezze. Qui si deve correre e camminare quasi sino allo sfinimento pensando al traguardo che personalmente vedrò dopo 2 giorni ininterrotti. Ora è il momento di godere della felicità di esserci, dopo aver desiderato questo evento mondiale di trailrunning per giorni e mesi.
Un misto di felicità e ansia che accomuna altri 2600 atleti provenienti da tutto il mondo. Ognuno di noi interpreterà la gara più famosa di trail running del pianeta terra a modo suo, chi correndo tutto il tempo come i TOP atleti, e chi come me cercherà di portare a casa la pelle nel tempo massimo senza farsi del male, lottando con i cancelli delle barriere orarie.
Mi viene in mente il titolo del libro “Correre o morire” di Kilian Jornet, dove la corsa rappresenta il fine stesso della vita. In questo momento 2600 persone stanno vivendo la stessa emozione.
Abbiamo coraggio, passione, allenamento, il desiderio di spingere i nostri limiti. Il cammino che faremo non è facile. Quando dicono che l’UTMB è una gara da correre, non perchè sia veloce, ma per il tempo limite che per gli amatori come me è quasi impossibile stare dentro.
Proprio perché è un’impresa quasi titanica devo tirare fuori quella forza di sopravvivenza e di reazione che spero mi porti a non sentire fame, sonno, stanchezza, dolori di varia nautura che in ultratrail di questo livello è assolutamente scontato.
Quando ci penso ho i brividi, la forza e la resilienza del corpo e della testa è qualcosa di magico.
In tanti mi hanno chiesto come mi sono allenata per l’ UTMB? In generale gli amatori come me dedicano gran parte della primavera ed estate a nutrirsi di camminate lunghissime sui sentieri, di salite altrettanto eterne, discese infinite, di trekking di ore e ore ma soprattutto alla base una preparazione fisica che dura tutto l’anno variando anche gli sport, importante è la conoscenza della montagna direi più che buona, e tantissima ma proprio tanta esperienza in gare lunghe.
Poche storie e senza scuse, dedicare un anno intero a preparare fisicamente e mentalmente una gara come l’UTMB. Io dico sempre “ dove non arriva più il nostro corpo, deve correre la testa, dove le nostre gambe ci abbandonano è la testa che deve sostenerle”.
Chamonix, venerdi 30 agosto, partenza UTMB ore 18:00 lo spettacolo è assicurato, un tripudio di urla festanti, migliaia di persone emozionate, mi guardo intorno…sono circondata da non so quanti giapo e cinesi, cellulari che filmano e fermano l’attimo, la musiva di VANGELIS “ la conquista del Paradiso” è un mantra che resta dentro per mesi. Le lacrime che vorrei trattenere non si trattengono e scendono da sole. La voce degli speakers urlanti peggio che gli atleti.
La sensazione è strana, sembra di essere ad un concerto mondiale per festeggiare il Monte Bianco!
Ore 18:20 i minuti in cui riesco a passare finalmente sotto il gonfiabile della partenza, tanto sono gli atleti prima di me!
La sfida è partita. Chi come me vive la corsa e il trail in un modo intimo sa bene che una gara, prima ancora che una corsa contro il tempo, è una sfida con se stessi e l’UTMB è una sfida dei propri limiti.
Coltivare un obiettivo come questo non è facile, dentro di noi si affacciano le paure e gli ostacoli che la vita quotidiana ci pone ogni giorno. L’istante della gara è magico ma terribile al tempo stesso. Indipendentemente se chi partecipa è un professionista o amatore. Sulla linea di partenza siamo tutti uguali. Non esistono differenze di nessuno genere, 2600 fratelli per un obiettivo comune.
Durante i primi Km attraversiamo un fiume di persone che ci applaude, che incita, che urla i nostri nomi, sembra di essere al Tour De France, l’UTMB è la celebrazione della gara trail alpina più famosa al mondo e per il pubblico siamo degli eroi.
Pochi italiani e questo in parte mi dispiace, scambierei volentieri delle parole durante la la notte in lingua madre.
Prima salita e prima barriera oraria: Col de Voza e Les Contamines dopo 31 km e 1400 metri positivi. Arrivo cercando di mantenere una velocità tale da arrivare con un po’ di anticipo sul cancello. Le sensazioni sono buone, le gambe vanno e la testa è molto vigile. Riparto dopo aver riempito velocemente i flask e mangiato del pain d’epices tipico della Francia. C’è tantissimo pubblico e fa molto caldo!
Seconda salita e seconda barriera oraria: Col du Bonhomme 2449m e discesa al Les Chapieux km 51, arrivo in piena notte alle 4:00, quando le persone normali dormono!
Terza salita: Col de La Seigne 2511 m, mentre noi saliamo scendono in senso opposto alcune squadre della PTL, nel buio riconosco Roberto Fluido BerettaDavide FerraraMax Valsesia , più indietro Graziana Pè e Ivano Tomasetti ,ancora più indietro Enzo Brusasca e Mara Viizzo.
Sono veramente felice di averli salutati, è ancora lunga ma arriveranno a Chamonix.
Gli italiani alla PTL non mollano è gente di montagna e grandi esperti!!! Scollinando la Seigne una piccola deviazione alle Pyramides Calcaires.
Giapponesi e cinesi si fanno ogni tipo di selfie, trafficano con gli zainetti. Più di una volta rischio di cadere perché si piantano in mezzo al sentiero. Ogni tanto qualcuno parte come in discesa come missili. Rischiando di rotolare loro e noi! E’ la prima alba. I colori del giorno fanno capire che sarà una giornata calda! Controllo orario al Lac Combal, siamo nel versante della Val Veny, ho percorso 69 km e 4161 metri positivi.
Quarta salita: Arete De Mont Favre finalmente si mangia qualcosa di un po’ italiano, addento pane e mortadella e frutta fresca! Con il caldo sto mangiando pochissimo ma bevo tantissimo. Saluto i tifosi amici italiani della zona di Courmayeur volontari storici delle gare della zona.
Base vita Courmayeur Mountain Sport Center, finalmente giro di boa ….si fa per dire! 83 km messi dietro le spalle e ane restano altrettanti! Giornata veramente calda, Cri e Dani mi festeggiano come un’eroina, il santo mi fa trovare un toast e la santa mi dà da bere. Riparto praticamente subito. Ho più di 1 ora di vantaggio sul cancello della barriera oraria. Riparto alle 11:44 di sabato 31 agosto dopo 17 ore di gara.
Quinta salita: Rifugio Bertone sotto un sole potente, 88 km di gara. Anche qui un bel saluto agli amici e gruppo dei volontari di cui anche io faccio parte nelle vesti di volontaria. Traversata della lunghissima balconata sino al rifugio Bonatti dove riempio velocemente i flask e prendo direzione Arnouvaz, ristoro e controllo orario.
100 km, quasi 6000 metri positivi.
Sesta salita: Gran Col Ferret, ripido e cattivo. Qui nel 2017 ho affrontato neve e pioggia ammalandomi tanto che poco dopo mi sono ritirata, invece quest’anno le condizioni sono perfette ma le temperature ancora molto calde. In cima al Colle incontro Federico Gilardi un volontario dell’UTMB e amico del biellese che abita da tanti anni a Chamonix, con lui ho condiviso alcune gare.
Settima salita: E’ l1 di notte, dopo 31 ore di gara e 130 km arrivo a Champex Le Lacs, punto nevralgico. Arrivano le alluccinazioni. Raccoglievo pietre pensando che fossero fiori. Sentivo cantare dietro di me e non c’era nessuno. Dovrei dormire ma non posso permettermi di sdraiarmi, rischio di non svegliarmi. Qui tanti atleti si arrendono. Siamo nel cuore della seconda notte, ci sono ancora molti km e le salite non sono terminate.
Ottava salita : La Giete….non me la scorderò mai! Un drittone su pietre alte, basse di tutte le dimensioni.
Nona salita: Les Tseppes, un verticale di 4 km! In compagnia di Max Marta, lui è un grande esperto dell’UTMB. Al suo attivo 12 volte finisher. Si procede sotto i 3 km/h ormai è solo questione di sopravvivenza! Siamo al 150 km e Chamonix sembra vicina! Pensando che l’ultima salita della Flegere sarebbe stata facile!
Decima salita: la Flegere! Una vera coltellata. Caldo fotonico. Interminabile. Un su e giù da montagne russe e la crudeltà del ristoro all’arrivo della funivia a 1900 metri. Volevo morire! Per la prima volta in vita mia ho vomitato acqua…. nausea e stanchezza mi avevano devastato lo stomaco.
Infine discesa di 7 km e arrivo tra ali di folla a Chamonix!
176 km e 9900 m +
L’Uultimo km me lo sono goduto pensando a tante cose, dedicando questa gara ancora una volta alle persone care che non ci sono più in particolare a Titto Porcelli che sarebbe stato orgoglioso di me.
Ho memorizzato i visi delle persone che mi applaudivano e battuto le mani a chi ci ha aspettato per tante ore. Davanti ad una squadra di fotografi e di filmaker arrivo sul traguardo incredula con mia figlia che ha corso con me gli ultimi 200 metri. Il #santo in paziente attesa mi accoglie con un gran bel sorriso di orgoglio e di “sospiro di sollievo” come a dire anche di liberazione e siccome non avevo comprato nulla per fare la doccia ( dopo 45 ore puzzavo un pochino!) il santo era andato a comprare da Decathlon di Chamonix tutto l’occorrente, dalle ciabatte al bagnoschiuma!
Mi sono goduta gli applausi, la musica finale, la famiglia, il tifo degli amici lontani e vicini, ho ricevuto tantissimo affetto. Ho esplorato una parte di montagne che non conoscevo.
Alla base di tutto questo c’è una sola certezza: la passione! Se la nostra mente ci dice che possiamo farcela, se sei motivato, se ti alleni bene, se non si molla mai, le sfide esistono per essere affrontate. Questa dell’UTMB, credetemi non è stata una passeggiata di salute come ironicamente l’ho definita, a distanza di giorni ancora non metabolizzo ciò che ho realizzato.
Tanti ci prendono per matti, ma tanti ci invidiano. Non riesco persino a descrivere quanto ho vissuto, eppure a 61 anni suonati ho realizzato qualcosa che mi rende orgogliosa, per tutto quello che ho realizzato nella mia vita da piccola atleta e donna del sud vincendo tantissimi pregiudizi, guardando sempre avanti.
Orgogliosamente e testardamente avanti grazie allo sport.
Grazie UTMB