Il 12 agosto del 1923 il frate con le stimmate scrisse una lettera all’allora sindaco di San Giovanni Rotondo don Ciccio Morcaldi, in merito alle voci fondate sul trasferimento presso un altro convento, che avevano generato agitazioni e proteste nel comune garganico.
“Illustre Sig. Sindaco, i fatti svoltisi in questi giorni mi hanno profondamente commosso e mi preoccupano immensamente perché mi fanno temere che io possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina.
Io prego Iddio che voglia allontanare tale iattura, riversando su di me qualunque mortificazione.
Però se, come Ella mi ha comunicato, è stato deciso il mio trasferimento, io la prego di adoperarsi con ogni mezzo, perché si compia la volontà dei Superiori, che è la volontà di Dio, ed alla quale io obbedirò ciecamente.
lo ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra.
Con osservanza mi dico tutto suo nel dolce Signore, 12 agosto 1923, Padre Pio da Pietrelcina”.
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