L’anniversario del beato transito del Santo Padre Pio da Pietrelcina: il frate santo che ha vissuto per cinquantadue anni nella città di San Giovanni Rotondo. Parlare del Padre è come parlare di una carità speciale, è come sfornare il pane più buono e saggio, è come arroccare il suo sguardo severo e penitente più puro di uno scioglimento del cielo blu diramato di chiaro giorno, del sole giallo pastello colorato intorno da acini di rosario.
Era l’arma per la risposta ad ogni domanda che gli veniva fatta, ad ogni guerra che subiva soprattutto dall’umano nemico, controllato in una croce continua come se non bastasse la sua. Fede di grande forza cristiana di uomo sulla terra con tutti i suoi momenti di difficoltà comune ad altra persona.
Eppure ha fatto smuovere il mare dagli abissi più profondi pensare che lui, il Padre, si trovò qui nella nostra provincia a causa di due nobildonne di Foggia, le sorelle Giovina e Raffaelina Cerase; fu la loro insistenza presso il loro Padre spirituale, Padre Agostino, ma soprattutto la loro complicità dovuta alla grave malattia di Raffaelina, a far sì che il Padre, la mattina del 17 febbraio del 1916, arrivò a Foggia e qui vi restò fino al 4 di settembre del 1916.
Dopo qualche giorno, a causa del suo grave stato di salute per uno strascicato problema polmonare che lo affliggeva da tempo, il Ministro Provinciale lo inviò a San Giovanni Rotondo nella speranza che il suo stato di indebolimento trovasse giovamento. A distanza di quasi un secolo, la storia del Padre Pio suscita sempre rumore da lunga emozione.
Certo che le cose oggi sono cambiate in peggio, in pochi danno ascolto al suo insegnamento e alle promesse che ha lasciato prima di morire, come una vera regola Cappuccina ma che allo stesso tempo di vita battuta e rivolta alla gente.
Mi spiace molto che tutto questo sia poco raccolto, proprio ora che è il momento che più serve al mondo di adesso.Io continuo a chiamarlo Padre Pio perché per me è sempre stato e tale lo è. Stanotte, ci sarà la veglia di preghiera per poi proseguire per tutta la notte intera in un’atmosfera come solo i devoti del Santo Padre Pio sanno fare, a volte più di ogni altra legge della chiesa.
Di Claudio Castriotta