-Parte una nuova stagione di ricerche sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Il Learning Science Hub, centro di ricerca educativa dell’Università di Foggia, lancia così una call rivolta ad associazioni ed enti che operano nel settore del supporto alle disabilità e che si impegnano a offrire opportunità e percorsi di vita, verso una società sempre più equa e solidale.
Il Learning Science hub (LSh) dell’Università di Foggia, coordinato dalla professoressa Giusi A. Toto, inaugurerà perciò, a partire da questo mese, una nuova mission di ricerca, interamente incentrata sull’empowerment delle persone con disabilità e bisogni educativi speciali.
“L’inclusione è un tassello fondamentale per costruire società più giuste, democratiche ed efficienti” spiega la professoressa Toto, che da pochi giorni ha ottenuto in Unifg la Delega rettorale per la Formazione insegnanti e la Formazione continua.
“Se all’interno di una realtà umana si promuove l’inclusione di ciascuno per mezzo di azioni concrete e visibili a tutti, allora tutti comprenderanno di trovarsi davvero in una comunità che funziona, che non lascia indietro nessuno. Questa è una missione pedagogica di fondamentale importanza per il progresso collettivo”.
La disabilità è uno spettro che sfiora diverse aree dell’umano, quella fisica, quella sensoriale, quella cognitivo-comportamentale e/o intellettiva. I bisogni che ne derivano, dunque, sono sicuramente complessi, e suggeriscono studi approfonditi, osservazioni e sperimentazioni oculate.
La scuola italiana mostra ancora numerose falle nei meccanismi di inclusione: stando ad un recente report dell’Istat (2020) dedicato all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, il 66% degli alunni con disabilità non partecipa a gite scolastiche con pernottamento; circa metà delle scuole italiane non è considerata accessibile, con percentuali più alte nel Mezzogiorno; inoltre, in concomitanza con la carenza di docenti di sostegno, si attesta ad 1 su 5 il rapporto tra studenti non autosufficienti e studenti autonomi. I traguardi da raggiungere sono numerosi anche sul versante dell’inserimento nel mondo del lavoro, ossia il placement. Da fonti ministeriali, pubblicate in un recente dossier sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Italia, si evince che le persone con disabilità accedono molto più lentamente a posizioni lavorative stabili e che il sistema di inclusione occupazionale tende, in linea di massima, ad una sottorappresentazione dei giovani, che dovrebbero essere invece al centro delle dinamiche di placement.
“Abbiamo deciso di aprire una linea di ricerca sul cosiddetto dopo di noi” dichiara la prof.ssa Annamaria Petito, docente di Psicologia clinica e delegata del Rettore Lo Muzio per Pari opportunità e Bisogni Educativi Speciali (BES). “Rispondere efficacemente ai BES durante il percorso di studio non basta” continua la professoressa, aggiungendo che “ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze serve una guida anche per il “post”, verso il lavoro, verso la realizzazione del sé, per un percorso esistenziale che sia veramente pieno e gratificante”.
Di fronte a questi gap consistenti e attuali, il team di ricerca del Learning Science hub ha scelto di portare avanti un’azione ad ampio respiro, guardando al panorama territoriale: il progetto Mission Inclusion. Ricercatori e dottorandi di ricerca afferenti al LSh saranno impegnati, nei prossimi mesi, ad osservare scientificamente le esperienze virtuose di diverse associazioni ed enti riconoscibili a livello nazionale per il loro impegno sul tema inclusione. Prima tappa di questo viaggio alla scoperta delle eccellenze dell’#inclusion è Umbertide, in provincia di Perugia, dove fiorisce il progetto “Orti felici“: qui, gli ospiti del Centro riabilitativo “Arcobaleno” sono supportati da educatori professionisti nella coltivazione di prodotti ortofrutticoli. La professoressa Toto incontrerà nei prossimi giorni uno dei referenti del progetto, il dott. Diego Simonetti, Responsabile per l’Area disabili adulti del Distretto Altotevere (USL Umbria 1). Fissato invece all’8 giugno l’incontro con i responsabili della Cooperativa sociale “Il Sogno”, attiva in territorio piemontese, che da anni si impegna a individuare posizioni lavorative a beneficio di individui in condizioni di svantaggio. Nel mentre, continua la ricerca di progetti virtuosi sul territorio nazionale, e sono già stati aperti canali di contatto con l’APS “NumeroZERO” di Perugia, che costruisce percorsi di placement destinati a giovani con autismo, e con diversi enti di economia solidali, fattorie sociali e centri diurni.
Scopo della mission è quella di condurre una ricerca osservativa che analizzi le dinamiche virtuose di questi centri di eccellenza del territorio italiano, con un focus specifico su l’accompagnamento verso il mondo del lavoro. La ricerca condotta, di carattere qualitativo-narrativo, si avvarrà di uno strumento creato per lo scopo e progettato dal team del LSh, ovvero una griglia di valutazione per l’inclusione sociale. I primi risultati e le impressioni raccolte nel corso della ricerca saranno divulgati in un evento di prossima organizzazione, l’Inclusion Fest, nato sulla scorta delle passate Giornate di Studio per la CultuRa dell’inclusione (GioStRa) dell’Università di Foggia.
Se fai parte di un’Associazione o Ente solidale che si occupa di pari opportunità, placement per individui con svantaggio sociale o servizi di supporto alle disabilità, puoi candidare il tuo Ente per entrare a far parte della Mission Inclusion del Learning Science hub dell’Unifg, cliccando qui.