Il mondo dello sport è da sempre controllato e fatto da uomini. Le donne hanno iniziato a far parte di questo mondo solamente dal 1928 e nonostante questo grande traguardo ancora oggi c’è tantissimo lavoro da fare. Lo sport è considerato un ambito prettamente maschile e la parità non è ancora stata raggiunta. Nonostante ciò tantissime atlete sono riuscite, con costanza, determinazione e tanto coraggio a portare a termine i propri obiettivi diventando esempio per tutte le giovani donne che vogliono intraprendere la stessa carriera. In questo articolo approfondiremo le storie di 3 campionesse italiane: Sofia Goggia, Antonella Palmisano e Vanessa Ferrari.Sul podio, sia nello sport che nella vita Sofia Goggia Nata a Bergamo nel 1992, Sofia Goggia inizia a sciare all’età di tre anni e quella che sembrava una passione si trasforma ben presto in un lavoro. A 16 anni debutta alla Coppa Europa e nel 2018 diventa la prima sciatrice italiana a vincere una discesa libera femminile alle Olimpiadi di PyeongChang. Sembra quindi che abbia avuto una carriera perfetta, ma in realtà è stato tutto fuorché semplice. Sofia si è più volte infortunata al ginocchio e ai legamenti e questo le ha impedito, in molteplici occasioni, di partecipare alle competizioni sportive, tra cui anche ai mondiali di Cortina d’Ampezzo del 2021. Sofia però non si è lasciata scoraggiare e nel 2022 è riuscita a rialzarsi e a primeggiare nei giochi olimpici invernali di Pechino e oggi è conosciuta come la prima sciatrice italiana a salire sul podio in 4 diverse specialità: Gigante, Super G, Discesa e Combinata. La sua forza di volontà ha prevalso sulle mille difficoltà incontrate.
Antonella PalmisanoAntonella Palmisano, classe 1991, è riuscita a brillare come campionessa alle olimpiadi di Tokyo 2020 proprio il giorno del suo compleanno, vincendo la medaglia d’oro nella marcia 20km. La sua prima vittoria sul podio risale al 2009, quando durante gli Europei under 20 è riuscita ad aggiudicarsi l’argento per la marcia 10km. Da quel momento in poi nulla l’ha fermata e la sua collezione di medaglia si è allargata sempre di più. Nella marcia il segreto è avere persistenza e tenacia e questi due elementi si riflettono anche nel carattere di Antonella, che si è dimostrata essere una donna forte e sicuramente fuori dal comune che non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi uomini. Purtroppo non ha potuto partecipare agli ultimi mondiali che si sono tenuti quest’anno, a causa di un’infiammazione all’anca sinistra, ma siamo sicuri che tornerà con più grinta di prima.
Vannessa Ferrari Nella ginnastica artistica se vuoi diventare campionessa, i tempi sono molto stretti. La competizione è altissima e lo stress a cui viene sottoposto il fisico non permette di prolungare di troppo la propria carriera. Ma non è il caso di Vanessa Ferrari. All’età di 32 anni, l’atleta è stata la prima azzurra a laurearsi campionessa mondiale di ginnastica artistica. Negli anni, ha partecipato a 4 competizioni olimpiche e altrettante gare mondiali ed europee riuscendo a vincere numerose medaglie tra cui anche otto ori. La rottura del tendine l’ha costretta ad un lungo stop dal 2017 al 2019 da cui però si è ripresa. Nel 2020, è riuscita a partecipare alle olimpiadi di Tokyo 2020 diventando la prima ginnasta italiana a partecipare ai giochi olimpici. Vanessa Ferrari è una delle icone nel mondo della ginnastica: è talmente influente che è riuscita, nel 2012 a creare un nuovo elemento “il Ferrari”, e che è oggi parte del codice dei punteggi mondiale. Questi sono solo 3 esempi di tante atlete che hanno in parte sacrificato la loro vita per avviare i propri sogni e che sono riuscite a diventare fondamenti nei loro sport.Il mondo dello sport dovrà cambiare ancora tanto perché le differenze di genere sono tantissime, ma sono proprio donne come loro che fanno sperare in un futuro più equo dove il grande impegno viene ripagato. Speriamo che siano da esempio per tante bambine che vogliono intraprendere questa carriera. Le associazioni che cercano di combattere per i diritti delle donne sono tante e speriamo che, anche in Italia, la situazione cambi così.
Fonte: https://fondazioneidea.it/blog/donne-nello-sport/