Venerdì 14 ottobre, alle ore 19.00, presso il Chiostro Comunale di San Giovanni Rotondo, avrà luogo la presentazione del libro “Che la sera ci colga lottando. Guglielmo Minervini. La vita. Il pensiero. E viceversa”.
L’opera ricostruisce, tenendo insieme l’andatura del saggio, del racconto e della testimonianza, il percorso biografico e teorico di Guglielmo Minervini, figura chiave di quelle stagioni di cambiamento che hanno attraversato, tra la fine del Novecento e l’inizio degli anni Duemila, alcune regioni del meridione e d’Italia. Raffinato intellettuale di formazione cattolica (fondatore, tra l’altro, della “Casa della pace” insieme a don Tonino Bello) Minervini, precocemente scomparso a cinquantacinque anni, nel 2016 è stato il protagonista di una vicenda esistenziale e di elaborazione teorica, breve ma densissima, generatrice di un pensiero meridionalista incentrato sul pacifismo attivo, il Mediterraneo, la prassi ecologista e dei beni comuni. Un’eredità preziosa che il libro di Andrea Colasuonno pone finalmente all’attenzione dei lettori.
«Quest’opera letteraria – evidenzia Paolo Balzamo, promotore dell’Itineranza di Comunità – non è solo una biografia di un uomo, sia pur eccezionale quale fu Guglielmo Minervini. In realtà, come sottolinea Paolo Farina in una sua recente recensione per Odysseo, è un libro che fa bene all’anima, comunque la si voglia intendere, e alla mente, un libro per chi è ancora in grado di sognare con la ragione, è l’affresco della primavera pugliese, una temperie socioculturale e politica che ha visto la Puglia ergersi, in autonomia, a protagonista di un fermento nuovo, rivoluzionario… e che coltiva la mite proposta di una sfida: “il tornare a ribadire l’attualità di un metodo, quello della politica generativa”, che ci manca terribilmente».
«Incontreremo le Persone delle Comunità, i Rappresentanti Istituzionali, gli Animatori di Comunità, gli Innovatori Sociali e Culturali – prosegue Balzamo – quella filigrana di intrecci e relazioni umane che Guglielmo Minervini ha saputo incessantemente tessere e che testimoniano che è possibile passare dal pensiero all’azione. E viceversa. Mai da soli ma… con la Forza Del Noi. Al centro dell’impegno di Minervini c’era il bisogno di dare strumenti alle giovani generazioni per costruirsi un futuro, alimentando passioni, progetti, sogni e strumenti in grado di renderli protagonisti del cambiamento. La sfida è proprio lì: “entrare in contatto con il potere dimostrando di mantenere ferme le radici del Servizio”. Ecco, quindi, la volontà di far prevalere il “Potere dei segni” rispetto ai segni del potere, come l’insegnamento ricevuto da Don Tonino Bello negli anni vissuti a stretto contatto, perché con Minervini si è declinato il potere inteso come verbo da agire con gli altri e non come sostantivo da esercitare sugli altri».«Vi aspettiamo per ricostruire con responsabilità e “Amore Politico” il senso di Comunità, perché come affermava Guglielmo Minervini: «Se si può fare, si deve fare». «Riannodiamo i fazzoletti». E che la sera ci colga lottando» ha poi concluso