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23 Nov

BILANCIO FINALE DELLE OLIMPIADI DI TOKYO 2020.

È Giunta a conclusione la XXXII edizione delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un’edizione partita dopo mille difficoltà, tra tante polemiche e incertezze dopo aver subito il rinvio di un anno per i noti problemi legati al Covid.

Grazie all’impegno e alla capacità del Paese organizzatore e malgrado la forzata rinuncia alla presenza degli spettatori sugli spalti, si è dato vita ad una bellissima e straordinaria edizione delle Olimpiadi estive, superando le innumerevoli difficoltà e riuscendo a dare l’ennesima dimostrazione di efficienza, di tenacia e di competenza del popolo giapponese nell’inseguire e raggiungere i propri obiettivi.

Per noi Italiani è stata un’edizione delle Olimpiadi a dir poco esaltante che oserei definire epica. Il bottino finale conquistato dalla nostra Italia si è rilevato di tutto rispetto: 40 medaglie; di cui 10 d’oro, 10 d’argento e 20 di bronzo. Mai così ricco e pregiato nelle precedenti edizioni, tal da riportare il nostro Paese nel novero delle nazioni più medagliate.

Ulteriore motivo di orgoglio è il notevole contributo dato dalla nostra amata Puglia, finalmente salita agli onori della cronaca sportiva per le affermazioni e le medaglie vinte dai nostri atleti: gli ori del mesagnese Dell’Aquila, della tarantina Palmisano e del barese Stano e l’argento del foggiano Samele.

Tra le discipline che più di tutto ha suscitato grosse emozioni ed entusiasmo negli italiani il ruolo di principale e assoluta protagonista và assegnato di diritto all’atletica leggera “La regina dello sport”.

Rimarranno bene impresse nelle nostri menti le esultanze e le immagini dei nostri eroi: Marcell Jacobs nei 100 mt. Piani, la gara se vogliamo più prestigiosa nel panorama delle gare in pista, Gianmarco Tamberi nel salto in alto, Massimo Stano nella marcia maschile, Antonella Palmisano nella marcia femminile e per concludere l’irrinunciabile e graditissima ciliegina sulla torta, la vittoria di squadra nella staffetta 4×100 mt. con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu a completare quello che è stato il coronamento di un bellissimo sogno fedelmente riprodotto per i colori azzurri.

“Un mondo che corre è un mondo felice” è la dichiarazione finale del mitico Elliot Kipchoge dopo il suo successo nella maratona, gara conclusiva di questa brillante XXXII edizione delle Olimpiadi “Tokyo 2020”.

E non potrebbe esserci affermazione più verosimile per indicare a tutti noi la strada per trarre il giusto insegnamento da seguire in un mondo sempre più complesso e tormentato da annosi e gravi problemi che né condizionano la sua stessa sopravvivenza.

L’atletica nello specifico e lo sport in generale devono insegnare come nella vita solo nelle cose semplici, quali correre, marciare, saltare e condividere sacrifici ed emozioni è possibile la ricerca e il raggiungimento del proprio flow in grado di permettere a tutti noi di raggiungere il meritato equilibrio e benessere psico-fisico.

Pietro Urbano

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