Eccellenze sangiovannesi: al sangiovannese Giuseppe Greco il premio argoshippium2021
Continuiamo con la carrellata dei premiati di questa edizione. Oggi vi raccontiamo la storia di Giuseppe Greco.Originario di San Giovanni Rotondo, un dottorato di astronomia all’Università di Bologna, fa parte del team di ricercatori che hanno partecipato alla scoperta delle #ondegravitazionali, la cui esistenza era stata ipotizzata un secolo prima da Albert Einstein nella teoria della Relatività Generale.
Una scoperta fatta il 14 settembre del 2015 (annunciata al mondo l’11 febbraio del 2016), che è valsa il #Nobel per la Fisica 2017 ai teorici delle onde gravitazionali e lo “Special breakthrough Prize in Fundamental Physics” ‘Premio speciale per la scoperta che segna un passo in avanti in Fisica fondamentale’ per la collaborazione internazionale tra Virgo e LIGO, di cui Giuseppe Greco è membro. #Ligo e #Virgo sono due interferometri (il primo si trova in America, il secondo è stato costruito in Italia nei pressi di Pisa) progettati proprio per osservare le onde gravitazionali.Attualmente Giuseppe Greco è coinvolto nella progettazione del nuovo #interferometro Einstein Telescope (ET) che dovrebbe entrare in funzione nel 2036 e che l’Italia si candida a ospitare in Sardegna, a Lula, nella miniera dismessa di Sos Enattos.
“L’aneddoto che più ricordo con grande emozione – ha raccontato in merito alla nascita della sua passione per le stelle – è quando con mia madre abbiamo cercato di osservare la cometa di Halley nel passaggio del 1986. All’epoca avevo nove anni e il terrazzo di casa era la nostra finestra sull’Universo e il nostro piccolo Osservatorio Astronomico”.”Negli anni – ha ricordato – ho ingenuamente pensato che questa mia passione fosse nata con il mio piccolo telescopio lì sul terrazzo.
Oggi che sono marito e padre di due figli ho compreso che il mio sogno di studiare l’Universo si è realizzato grazie al tempo che mio padre e mia madre hanno saputo dedicare alle mie passioni e alle mie inclinazioni. Ringrazio mio padre per avermi insegnato il senso del dovere e del rigore, strumenti di vita, che mi permettono oggi di esplorare “l’officina dell’Universo”.