Anima grande in un corpo povero
prosciugato dalla sofferenza,
fiore cappuccino della nostra terra
d’ora calcata da pietre grigio-cenere,
sei vapore lieve della luce
dal tuo Maestro che ridice insieme
la gloria del Risorto, le parole
di un mondo trafitto che vi guarda
come ai raggi di un mattino d’oro.
Hai dato cibo buono ai confratelli
in letizia di cuore, e per le strade
il soccorso, d’amore, la grazia
dal risveglio, il fuoco dalla gioia
oltre l’azzurro del rimpianto,
e gli uomini e i grandi
si sono assimilati al tuo sorriso
divinatore.
Ora che la corolla si è chiusa,
fiore della mia terra,
ridonami il profumo
del tuo colloquiare nella casa
santuario delle tue radici.
Vi giungono d’ogni parte
voci sgomento di preghiera.
Giovanni Scarale 4 agosto 1994