In tutte le città in tutti i paesi, perfino nei quartieri e nelle
minuscole contrade, si festeggia in Santo Patrono o Protettore
che sia. Un tempo si organizzavano fiere, gare e spettacoli, legati
alle attività economiche e alla tradizione del luogo.
Nella nostra città si festeggia San Giovanni Battista con un nutrito
programma religioso e popolare. Le manifestazioni religiose un tempo
erano caratterizzate, tra l’altro, da una importante apparato nella Chiesa
Madre, dalla processione del Santo con tanti altri santi venerati nella altre
chiese e dell’attraversamento di strade e stradine del borgo antico pavesate
da drappi e coperte delle famiglie. Il programma popolare comprendeva
una sorta d’asta per portare la statua si San Giovanni. Due i gruppi di
contendenti: i pastori e gli agricoltori. Di solito i pastori si imponevano,
in quanto San Giovanni con l’agnello era il loro santo. Per la festa di Santa
Maria, Settembre, la meglio l’avevano gli agricoltori. Inoltre vi era la
fiera del bestiame al largo delle Piscine o nei paraggi di Sant’Onofrio. Si
correva il palio attraverso il tratturo delle corse con traguardo sulla statale
272 all’altezza della chiesa di Sant’Onofrio. E poi vi era tutta una serie di
manifestazioni della corsa dei sacchi all’albero della cuccagna.
Dalla festa di un tempo é rimasto poco, ma intanto il sentimento di
devozione per un Santo che da il nome alla città di San Giovanni
Rotondo. Ogni cittadino attivo o immigrato, celebra la sua
appartenenza.
Da quando c’è la festa di San Giovanni Battista? Direi almeno da mille
anni, certo da quando esiste un centro abitato chiamato appunto San
Giovanni. Nei versi che seguono ho voluto rievocare un pò tutto questo e
altro ancora. Versi scritti nella nostra lingua sangiovannese, chi mi hanno
insegano i miei genitori.
Pe li chiazze e li Cappadde
nin va cchiù la precessione
cu li sante e santarèdde
tra cuparte e devozione.
Nin ce stanne li ‘ntretare
e la fièra dell’agnèlle,
nin ce sta lu gelatare
cu vagliule e lu carreèle.
Nin ce smiccene pature
cu lu ‘ncine epeddeccione
e lu piatte de cartone
pe magnà lu pazze dure.
Jè rumaste la memoria
de na fasta de millanne
che ce ‘mmita a fa baldoria
pe lu vècchie San Giuvanne.
E lu Sante Prutettore
cu lu vracce ajauzate
benedice tutte ancora
gènte nova e qua nata.
Giovanni Scarale