Hai costruito l’uomo da vivere
con la sequenza delle ore
di un lavoro appreso
nei campi, quando l’intemperie
disgrega e tu rassodi, quando
la grandine disamina e tu ancora
con più voglia spargi la semenza.
Nudo nel tuo saio, vulcano
del Signore, energia che si alimenta
dell’amore d’origine, solo
chi si ricopre nella terra figlio
di una sorte ineguagliabile
comprende la tua parola
e si conferma nello splendore
dell’umile che le cime nebbiose
non riesco a vedere.
E tu, uomo da vivere, sei un santo
il più grande santo che abbia illuminato
un deserto, lo spirito
della purezza, e questi versi
del silenzio come le tue parole
continueranno a muovere negli anni
la torpidezza del cuore.
Giovanni Scarale