Le lacrime son tutte evaporate
e l’urlo s’è strozzato nel trambusto.
Solo il clamore gonfia ancora il petto
all’ordinatore di morte.
Palermo! Palermo! la tua Concadoro
tatuata di piombo produce grumi
di sangue e L’ultimo creatore è esploso
del rigurgito dell’ira . Oh nn è
il Mongibello ! L’Etna promana
le bellezze del fluire, memoria
della nostra fratellanza indistinta.
Ma li è l’uomo sleale che ha guastato
la strada degli uomini, s’è sgranato
l’asfalto in un polverio impazzito,
le macchine si sono arrovellate
con i corpi e la terra scatenata
nello scenario barocco.
Tutto il mondo è Palermo. Ma il groppo
d’uso s’è dipanato: fecondissimo
l’effetto, per i media un trionfo.
Le autorità di sughero ritornano
al maneggio nel chiassoso recinto;
hanno ridetto il massimo rigore
a cercatori irridenti. Rimane
questa storia dev’è scritta: solare
misteriosa come la vita
da cancellare col prossimo creatore,
e nel cuore di donna e il guscio
marmoreo della prudenza. E io
cerco gli occhi dei cinque ardimentosi
sognatori di un’ Italia civile.
Giovanni Scarale
San Giovanni Rotondo 27/ maggio 1992
Un omaggio dei Sangiovannesi sognatori di un’Italia civile