Le foglie argentee e i tronchi nodosi creano suggestivi paesaggi per circa 20.000 ha del territorio collinare garganico. Non mancano aree caratterizzate da giganteschi esemplari plurimillenari, dato che insieme alla presenza di frantoi in alcuni siti archeologici testimonia la lunghissima tradizione della coltura dell’olivo in queste terre.
Nel Gargano l’olivo interessa soprattutto le aree collinari sia del versante nord-orientale (Ischitella, Vico del Gargano, Vieste, Cagnano Varano, Carpino) che occidentale (Sannicandro garganico) e meridionale (S. Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Mattianta).
La varietà prevalente è la Ogliarola garganica prodotta da piante secolari e grande mole. Il frutto ha una forma ellittica allungata, lievemente asimmetrica, con apice rotondo e base arrotondata. La superficie è liscia. La raccolta avviene ancora principalmente con la tecnica della brucatura dall’albero. Varietà minori sono la Peranzana e la Rotondella.
L’olio extravergine prodotto gode della Denominazione di Origine Protetta (DOP) Dauno con la mensione geografica Gargano.
Il parco ha negli anni dato vita ad una manifestazione denominata Parcoleum per la valorizzazione del prodotto.
Tra le aree più note quella di Carpino che con il suo olio extravergine biologico si è più volte aggiudicata riconoscimenti internazionali per la sua qualità La Monini, la grande azienda produttrice umbra ha dichiarato di rifornirsi per il 20% del suo prodotto proprio dall’area di Carpino.
L’ olivicoltura è una delle principali colture agricole del Gargano
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