Celebrata presso la Biblioteca “Michele Lecce” la ricorrenza della nascita del donatore: un omaggio alla generosità e alla cultura
Si è tenuto il 1° dicembre 2025, presso la Biblioteca “Michele Lecce” di San Giovanni Rotondo, l’evento commemorativo dedicato alla nascita del suo illustre donatore, il professore Michele Lecce. Un appuntamento fortemente voluto dai fratelli Fiore Damiano e Cosimo, promotori dell’iniziativa, per ricordare la lungimiranza e la generosità di chi ha donato alla città un presidio culturale di inestimabile valore.
All’incontro sono intervenuti il presidente dell’associazione “Cala la Sera” e gestore della biblioteca Pio Gravina, la storica Rosa Di Maggio e i pronipoti del professore, l’ing. Franco Tedesco e la consorte.
La prof.ssa Rosa Di Maggio, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del gesto economico e culturale compiuto da Michele Lecce, tracciando un breve ma significativo excursus sul contesto storico del Meridione al tempo della sua nascita. Ha ricordato come il Sud Italia fosse un crocevia di cultura di altissimo livello, con Napoli riconosciuta come una delle capitali culturali d’Europa.
Il prof. Michele Lecce, uomo di straordinaria preparazione – laureato in Filosofia, Lettere, Scienze Politiche e Giurisprudenza – si trasferì a Padova agli albori dell’Unità d’Italia, distinguendosi per eccellenza negli studi e nella gestione economica dei propri beni. Un episodio evocato dal pronipote, ing. Tedesco, ha ricordato come Lecce fosse perseguitato dal regime fascista per l’uso della stampa e per la titolarità di diverse società editrici. Partecipò inoltre alla stesura di importanti testi legislativi relativi alla futura Costituzione italiana e firmò numerose pubblicazioni nel campo della giurisprudenza.
Profondamente legato alle proprie origini, Michele Lecce tornava regolarmente a San Giovanni Rotondo durante i periodi estivi, mantenendo un rapporto diretto e rispettoso con la popolazione locale, senza distinzione sociale o culturale.
La biblioteca, da lui voluta con disposizione testamentaria, fu realizzata grazie alla dedizione della moglie Nerina e al contributo tecnico dell’ing. Franco Tedesco, che ne progettò la parte architettonica e strutturale. Oltre al sostegno economico, Lecce donò anche una vasta collezione di libri e numerose sue pubblicazioni, contribuendo a costituire un patrimonio librario di alto valore culturale.
La comunità di San Giovanni Rotondo ha da sempre espresso profonda gratitudine verso il donatore, dedicandogli anche l’Istituto Alberghiero che porta il suo nome.
Nel corso dell’evento, i nipoti hanno rivolto un appello affinché la biblioteca non rimanga un semplice immobile comunale, ma continui a essere un luogo vivo, un centro di produzione e diffusione culturale, aperto anche alla funzione di pinacoteca per gli artisti locali. La struttura ospita già opere donate da diversi artisti del territorio, tra cui quelle del compianto Antonio Ciccone.
L’imprenditore Fiore Damiano, anch’egli intervenuto, ha ribadito l’alto valore morale che accompagna la donazione di Michele Lecce e della moglie Nerina, un gesto destinato a rendere immortale la loro memoria attraverso la cultura.
Un patrimonio di libri, idee, arte e impegno civile che continua a parlare alla città e alle nuove generazioni.
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