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07 Sep

Carlo Acutis a San Giovanni Rotondo da Padre Pio : un pellegrinaggio dal sapore eterno

Un pellegrinaggio dal sapore eterno

Nel cuore della Puglia, tra i monti del Gargano, sorge San Giovanni Rotondo, luogo noto in tutto il mondo per essere stato la casa di San Pio da Pietrelcina per oltre cinquant’anni. Migliaia di pellegrini ogni anno lo visitano per pregare sulla sua tomba, affidare le proprie sofferenze, e cercare risposte davanti a Dio.

Tra questi pellegrini, nel 2000, c’è stato anche un ragazzo speciale: Carlo Acutis, allora appena 9 anni. Un giovane dall’animo profondamente innamorato dell’Eucaristia, già colpito dalla vita e dai miracoli di Padre Pio.

Carlo e la devozione a Padre Pio

Carlo Acutis nutriva una profonda ammirazione per Padre Pio. Lo considerava uno dei suoi “modelli spirituali”, insieme a San Francesco d’Assisi e San Domenico Savio. La sua visita a San Giovanni Rotondo non fu un semplice viaggio, ma un vero e proprio pellegrinaggio, vissuto con grande raccoglimento e fede.

Durante il suo soggiorno:

  • Visitò la tomba di Padre Pio, dove si fermò a lungo in preghiera.
  • Partecipò alla Santa Messa nel santuario.
  • Visitò i luoghi della vita quotidiana del santo: la cella, il coro del convento, il confessionale.

Questo viaggio lasciò in lui un segno profondo. Alcuni raccontano che portò con sé una reliquia di Padre Pio e che lo invocava spesso nella sua preghiera personale.

Un filo invisibile di grazia

Il legame tra Carlo Acutis e Padre Pio, pur non essendo mai avvenuto fisicamente (Padre Pio è morto nel 1968, Carlo è nato nel 1991), appare come una connessione spirituale intensa, come se Carlo avesse “ricevuto il testimone” da quel frate umile che ha fatto dell’Eucaristia, della confessione e della carità i pilastri della sua vita sacerdotale.

Ci sono diversi aspetti che li uniscono:

1. L’Eucaristia al centro

  • Padre Pio diceva: “Sarebbe più facile che il mondo vivesse senza il sole che senza la Messa”.
  • Carlo: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”.

Entrambi vissero una vita eucaristica, con una devozione che andava oltre il rito: era adorazione, amore, relazione viva con Gesù.

2. La sofferenza offerta con amore

  • Padre Pio portò per decenni le stimmate, un mistero di dolore e amore.
  • Carlo, colpito da una leucemia fulminante, offrì la sua malattia “per il Papa e per la Chiesa”, accettando tutto con serenità, senza lamentarsi.

3. La fede vissuta con semplicità

Entrambi rifiutavano il protagonismo spirituale. La loro santità non era fatta di gesti clamorosi, ma di piccole fedeltà quotidiane: preghiera, amore per Dio, servizio al prossimo, fedeltà alla Chiesa.

Il messaggio per noi oggi

La visita di Carlo a San Giovanni Rotondo è un segno dei tempi. Un ragazzo del XXI secolo che guarda a un santo del XX secolo come a un padre spirituale, un modello, un fratello nella fede.

Carlo stesso avrebbe poi realizzato una mostra sui miracoli eucaristici, includendo anche quelli legati alla vita di Padre Pio. Per lui, la santità non era qualcosa di distante o irraggiungibile, ma una chiamata concreta per ogni battezzato.

Due fari per le nuove generazioni

Oggi, le spoglie di Carlo Acutis riposano ad Assisi, luogo a lui carissimo. Quelle di Padre Pio sono a San Giovanni Rotondo. Due santuari diversi, ma uniti spiritualmente, meta di pellegrinaggi di tanti giovani in cerca di fede, senso e speranza.

Carlo, con la sua semplicità e il suo amore per la tecnologia messa a servizio del Vangelo, continua l’opera di evangelizzazione iniziata da Padre Pio, con mezzi diversi ma con lo stesso spirito.


Conclusione

La visita di Carlo Acutis a San Giovanni Rotondo non fu solo un momento della sua infanzia, ma un passaggio di grazia, un contatto silenzioso con un santo che avrebbe illuminato il suo cammino. Oggi, guardando entrambi, possiamo riscoprire che la santità è una realtà concreta, fatta di amore, sacrificio, Eucaristia e preghiera.

Due vite, due secoli, una sola luce: quella di Cristo, che ha brillato in Padre Pio e in Carlo, e che vuole brillare anche in noi.

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