Due giovani, due epoche, un’unica passione: Cristo
Carlo Acutis (1991–2006) e Pier Giorgio Frassati (1901–1925) sono due volti giovani della santità cattolica che, nonostante appartengano a epoche storiche molto diverse, testimoniano con forza che la santità è possibile anche oggi, nella vita quotidiana di ogni giovane.
Entrambi sono stati beatificati dalla Chiesa Cattolica:
- Pier Giorgio Frassati è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 20 maggio 1990, che lo definì “l’uomo delle Beatitudini”.
- Carlo Acutis è stato beatificato il 10 ottobre 2020 ad Assisi da Papa Francesco, che ha detto di lui: “Sapeva che i mezzi della tecnologia sono un dono di Dio, da usare per il bene”.
Due cammini paralleli verso la santità
Nonostante le differenze sociali, culturali e temporali, Frassati e Acutis hanno mostrato una fede radicata nell’Eucaristia, una forte devozione mariana e un impegno verso i poveri.
- Carlo Acutis, “l’apostolo di Internet”, usava la tecnologia per evangelizzare. Ha realizzato mostre online sui miracoli eucaristici e sulla vita dei santi, convinto che “l’Eucaristia è l’autostrada per il Cielo”.
- Pier Giorgio Frassati, giovane studente di ingegneria, viveva una fede incarnata nella società. Tra le sue passioni c’erano la montagna, lo studio, ma soprattutto l’impegno caritativo tra i poveri di Torino, vissuto nel silenzio e nella preghiera.
Il legame con Padre Pio: più che una coincidenza spirituale
Sebbene Carlo e Pier Giorgio non abbiano incontrato direttamente Padre Pio da Pietrelcina (1887–1968), vi sono elementi spirituali che li accomunano e li legano profondamente al santo cappuccino.
1. L’Eucaristia al centro
Padre Pio considerava l’Eucaristia il cuore della vita cristiana. Celebrava Messa con intensità e passione. Anche Carlo e Pier Giorgio avevano un amore profondo per Gesù Eucaristia:
- Carlo partecipava alla Messa ogni giorno e diceva: “La Messa è l’autostrada per il Cielo”.
- Pier Giorgio riceveva ogni giorno la Comunione, spesso alle prime ore del mattino, prima dell’università o del lavoro sociale.
2. La carità concreta
Padre Pio fu padre spirituale di migliaia di fedeli e fondò l’“Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza” a San Giovanni Rotondo. Frassati e Acutis, ciascuno a modo suo, fecero della carità uno stile di vita:
- Carlo aiutava i senzatetto di Milano, donava i suoi risparmi e tempo.
- Pier Giorgio portava di nascosto cibo e medicine alle famiglie bisognose, senza che nessuno lo sapesse.
3. Vita nascosta e offerta della sofferenza
Padre Pio portava le stimmate e soffriva in silenzio per la salvezza delle anime. Anche Carlo ha offerto la sua malattia – una leucemia fulminante – “per il Papa e per la Chiesa”. Pier Giorgio morì a soli 24 anni per una poliomielite fulminante contratta, probabilmente, proprio durante una delle sue visite ai poveri.
Una rete invisibile di santità
È affascinante notare come i fili della santità intreccino anime affini: Carlo Acutis aveva una devozione per Padre Pio e lo inserì nella sua mostra sui miracoli eucaristici. Carlo visitò San Giovanni Rotondo e pregò davanti alla tomba di Padre Pio, poco prima di ammalarsi. Alcuni raccontano che avesse un’immagine del santo tra le sue cose.
Pier Giorgio non conobbe Padre Pio (era morto prima che il frate iniziasse la sua vita pubblica), ma viveva lo stesso spirito francescano: povertà, servizio, amore per la preghiera, e una vita interamente dedicata agli altri.
Conclusione: esempi di santità per i giovani di oggi
In un mondo spesso segnato da superficialità, individualismo e relativismo, i beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati dimostrano che vivere il Vangelo è possibile, gioioso e rivoluzionario.
Il loro legame con Padre Pio – spirituale più che storico – rafforza un messaggio centrale: la santità è per tutti, e in particolare per i giovani, che possono accendere il mondo con la luce della fede.
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