Carpino – SONO stati loro gli anziani suonatori di grande passione e costanza, che hanno suonato una vita,quando già nel 1954, gente importante iniziò a interessarsi a loro da incominciare a riempire tantissime pagine di documenti storici, oggi gelosamente custoditi. Furono loro con il destino della sorte che un giorno mentre suonavano come sempre assieme, inventarono i cosiddetti nuovi giri armonici,dando così una svolta non solo alla musica del Gargano o di quel panorama Italiano ma Europeo per l’epoca. Ora si sa è Mondiale.
Chi li andava a cercare laggiù in quel luogo sperduto,eppure la voce si spanse ,e iniziarono a visitare Carpino e i suoi Cantori. Ricordiamoci che il primo maestro che uscì da un’altra tradizione di nascita di Carpino ma di residenza nella vicina Apricena, questi fu Matteo Salvatore che io conobbi quando ero davvero piccolo. Ricordo si esibì in una festa dell’Unità, giù al viale con la sua chitarra e voce da grande narratore e poeta, oserei quasi definirlo cantastorie,modernizzato nel temine più appropriato, cantava i tempi che viveva al momento e non solo anche quelli del passato ma con una chiave nuova come mai nessuno aveva osato fare ammesso che né fosse stato capace. Poi anche negli anni del salvatore ci fu il magnifico Antonio Sacco con la sua arte e memoria davvero unica. L’anima rimasta in piedi sotto la testa del cielo erano Rocco Di Mauro, il grande Antonio Maccarone, e lui l’ultimo capostipite e il magnifico inventore e maestro Antonio Piccininno. Si interessò molto a loro il ricercatore di musica popolare partenopea,nonché noto al pubblico come musicista e cantautore, Eugenio Bennato che frequentò spesso quel luogo distante dal tempo presente,ma che veniva da quel passato pieno di vita vera e vissuta,tanto che scrisse per loro una canzone in onore alla musica e al paese “Carpino”in un disco tutto nuovo usando i passaggi di quella terra inesplorata e selvaggia come lo era il Gargano,come lo è il Gargano. Facendo tutto ciò fece arrivare nell’immediatezza al vasto pubblico la notorietà più popolare della musica dei Cantori di Carpino. La loro musica resterà un monumento nel panorama della storia.
Quando Antonio Piccininno rimase l’ultimo superstite di quel gruppo oramai di anziani fino a pochi anni fa, ma la tradizione continua ed è viva ancora di cielo ,quel cielo che ha toccato quella montagna sacra. Per ricordare i Cantori mentre lavoravo nella San Giovanni Rotondo, conobbi grazie a un mio collega conobbi anni fa i cantori di Carpino che continuano oggi a far parte dei straordinari suonatori di chitarre battenti, io in occasione in quei giorni tornando a casa scrissi una canzone registrati da me con voce e chitarra in onore dei grandi maestri e Cantur du Gargan, che erano tutti autodidatti e gente comune dai lavori più umili,ma di una sobrietà e ilarità unica.
di Claudio Castriotta