IPONTO 1774, in una elegante cornice a doppia linea, tra la colonna stilofora sinistra e la facciata, quasi allโaltezza di chi entra.
Di lui non sappiamo nientโaltro. E forse mai avremmo saputo se non avesse inciso sulla pietra il suo nome, preso sicuramente piรน da santo orgoglio che da umana vanitร .
Fra Nicolรฒ Caracciolo รจ stato un eremita ed ha cosรฌ vissuto il suo servizio di custodia alla casa della Madonna di Siponto. E certamente non รจ stato il solo.
La vita e la vocazione eremitica in Siponto รจ antica, ed ha in S. Eusanio il primo testimone giร dal sec. III, in una grotta verso la montagna. Un affresco in cripta della Crocifissione fra due anacoreti, poi, di cui uno รจ chiaramente S. Onofrio, fa pensare che almeno dal 1590 (data del dipinto) la presenza eremitica costituisca stabilmente un servizio di lode e di vigilanza in Basilica.
Lโ๐ด๐๐๐๐๐๐๐ฅ ๐๐ฆ๐๐๐๐ orsiniana dedica agli eremiti il ๐ก๐๐ก๐ข๐๐ข๐ XLIV Regole per li Romiti (pp. 334-335) che sostanzialmente ripropongono โ๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ก๐ข๐๐๐ ๐ ๐ก๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐๐๐โ quanto giร stabilito dal precedente sinodo di mons. Puccinelli il 30 aprile 1656. Si constata che โ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐ข๐๐ ๐ก๐ ๐ท๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐๐ ๐๐ 50โ โ (53 per la precisione) e si ritrovano sagristi e custodi in altre chiese, secondo gli Atti delle visite pastorali orsiniane.
Li distingue dai laici un โsaccoโ che servirร come veste religiosa propria, concessa con licenza dallโarcivescovo ed abito ufficiale di riconoscimento nella raccolta delle elemosine di cui vivrร (regg. 1 e 4).
La povertร assoluta come regime di vita รจ espressa con il non avere nessun possesso, ma di servirsi di tutto ciรฒ che trova nellโeremo affidatogli (regg. 2-3-6). Lโagricoltura era concessa con licenza arcivescovile per il loro personale sostentamento, ma se i frutti della terra e degli alberi fossero stati in eccesso, la loro vendita sarebbe dovuta avvenire concordando un prezzo onesto con lo stesso arcivescovo (reg. 5).
La loro vita spirituale รจ invece cosรฌ organizzata: โ๐ข๐๐ ๐ฃ๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ข๐๐๐ก๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐๐๐ง๐, ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ธ๐ข๐๐๐๐๐ ๐ก๐๐, ๐๐๐ ๐ก๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐ ๐ ๐๐๐, ๐ ๐๐๐๐ก๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐ฬ, ๐ ๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ (ecclesiastico) ๐๐๐ ๐ข๐ ๐๐๐ ๐โ (reg. 9). Nel convenire โ๐๐ ๐๐ข๐๐๐, ๐๐โโ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐๐ ๐โ, due volte la settimana, si disporranno โ๐๐๐๐ ๐ฟ๐๐ข๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐๐, ๐๐๐ง๐ง๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ก๐ข๐๐๐, ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ง๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ก๐โ (reg. 10). La stabilitร fisica in un dato eremo รจ in vista di una stabilitร del cuore, per questo la reg. 8 prescriveva: โ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ข๐๐๐ก๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐ถ๐๐ก๐ก๐ฬ, ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐; ๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐ข๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ฬ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐, ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐๐ ๐๐ข๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ง๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐๐๐๐ง๐โ.
Interessante รจ la reg. 7: vivendo in luoghi solitari o lontani dallโabitato รจ fatto loro obbligo di non โ๐๐๐๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐, ๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐ข๐๐๐๐ข๐ ๐๐๐ก๐, ๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐, ๐๐ฬ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐ข๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ก๐, ๐ ๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ (ecclesiastico), ๐๐ ๐๐๐ก๐๐, ๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐๐๐โ.
Sarร stato forse per uno di questi motivi o lite di vicinato che un eremita rimasto anonimo della Chiesa di Siponto (non vorremmo sia stato proprio il nostro fra Nicolรฒ Caracciolo) venne purtroppo ucciso con una schioppettata di notte qualche giorno prima del 9 aprile 1790. La notizia รจ riportata nella deposizione di due testimoni presso il notaio L. Prencipe , a discolpa di โ๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐ข๐๐๐ก๐๐๐ ๐๐ ๐๐ข๐๐ ๐ก๐ ๐ ๐ข๐๐๐ก๐ก๐ ๐ถ๐๐ก๐ก๐ฬโ, presunto assassino. I coniugi Giuseppe Mondelli e Giuseppina Giardinelli attestano che โ๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐ฃ๐๐๐ก๐ ๐โ๐ ๐ ๐ข๐๐๐๐๐ฬ ๐๐ ๐ ๐โ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐ก๐ ๐๐๐โ๐ธ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐ก๐ ๐ ๐ ๐ก๐๐๐ก๐ก๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐ข๐ ๐ ๐๐๐ง๐ง๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ข๐๐ ๐๐๐ก๐๐โ๐ ๐๐๐ก๐ก๐, ๐ ๐โ๐ ๐๐๐ฃ๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐. ๐ฟ๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐โ๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐๐ฃ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ข๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐ต๐๐๐ก๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐ ๐๐๐ข๐๐ก๐ ๐๐ข๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐ข๐๐ ๐ก๐ ๐ถ๐๐ก๐ก๐ฬ, ๐๐๐ก๐๐ ๐๐๐, ๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ก๐ข๐๐ก๐, ๐โ๐ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐ธ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐ฃ๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐๐ฃ๐ข๐ก๐ ๐๐ ๐ ๐ข๐๐๐ก๐ก๐ ๐ ๐โ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐ก๐โ.
Vogliamo comunque immaginare i nostri eremiti profondamente oranti nella cripta, quasi chini a terra nellโintercessione per i tanti benefattori che si affidavano alla loro preghiera, al ritorno โ su dorso dโasino โ dalla cerca dellโelemosina, cosรฌ come li ha disegnati Richard de Saint-Non fra il 1781 e il 1786 nel suo ๐๐๐ฆ๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐๐ ๐๐ข๐ ๐๐ข ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐ฆ๐๐ข๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ก ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐. Da queste immagini si vedono benissimo le casupole eremitiche accanto alla basiliche. Quella sopra la sacrestia รจ stata costruita nel 1675 e vi si accede dallโesterno, per mezzo di una scalinata addossata: da quella cella eremitica, per mezzo di una feritoia nella volta laterale ancora esistente, potevano guardare se le lampade si fossero spente oppure comprendere se un eventuale rumore fosse dovuto allโingresso di ladri.
Due eremiti vengono appena citati in Stanislao DโAloรจ, quando narra dei lavori di consolidamento per danni alla Chiesa, dovuto al terremoto del 6 dicembre 1875. โ๐ผ ๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐๐ฃ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐โ๐๐๐๐ข๐ ๐๐๐๐โ๐ข๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐ ๐โ๐ ๐ ๐ก๐ ๐ 30 ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐ก๐ก๐ ๐ ๐ ๐๐๐ ๐ข๐ ๐ ๐๐โ ๐๐ข๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ข๐ ๐ก๐๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐ ๐โ. Ormai svuotata e pulita dal fango, si scoprรฌ il pilastrino del presunto tempio di Diana.
Forse lโultimo eremita sarร stato โ๐ข๐ ๐ข๐๐๐ ๐๐ข๐ ๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ถโ๐๐๐ ๐ ๐ ๐โ๐ ๐ฃ๐๐ฃ๐ ๐๐ ๐ข๐๐ ๐ ๐ก๐๐๐ง๐๐ก๐ก๐โ da Wachernagel nel 1910-1911, come ricorda in ๐ท๐๐ ๐๐๐๐ ๐ก๐๐ ๐๐๐ ๐๐ผ ๐ข๐๐ ๐๐ผ๐ผ ๐๐โ๐โ๐ข๐๐๐๐๐ ๐ก ๐๐ ๐ด๐๐ข๐๐๐๐.
Alla sua morte segue un periodo di abbandono e di vuoto. In due documenti della Sovrintendenza (30 novembre 1921), il Ministro dellโIstruzione invia il prof. Federico Hermanin perchรฉ visiti la Chiesa di Siponto e ragguagli sullโicona e la Sipontina: โ๐ฟ๐ ๐.๐. ๐ฬ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐ ๐ฬ ๐ ๐ข๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐ข๐๐๐ง๐ง๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐ก๐๐ก๐ข๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ก๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ก๐ ๐โ๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐ฃ๐๐ก๐ข๐ ๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐ ๐โ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐, ๐ ๐ ๐ฬ ๐ฃ๐๐๐ ๐โ๐ ๐๐ ๐โ๐๐๐ ๐, ๐๐๐๐๐ข๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ข๐๐, ๐ ๐ก๐๐ ๐โ๐๐๐๐๐๐ก๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐ โ๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ข๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ก๐๐๐ ๐โ๐ ๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐ [โฆ]โ.
Effettivamente il prof. Hermanin scriverร : โ[โฆ] ๐ถ๐๐๐ โ๐ ๐๐๐ฬ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ง๐๐๐ ๐ ๐ก๐๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐ต๐๐๐๐๐๐ ๐โ๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ถโ๐๐๐ ๐ ๐ ๐ข๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐. ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐โ๐๐๐ก๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐๐ง๐ ๐๐ข๐ ๐ก๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐, ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ฃ๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐ข๐๐๐ก๐ [โฆ]โ.
๐ผ ๐๐ด๐บ๐ ๐ผ๐๐๐ผ ๐ฟ๐ด๐ผ๐ถ๐ผ ๐ธ ๐ถ๐๐๐๐๐ท๐ผ
Alla minaccia di provvedere ad un guardiano per la Chiesa di Siponto, da parte del Ministero, pena il trasferimento preventivo e cautelativo della Sipontina e dellโicona, in musei statali, il Capitolo Metropolitano reperisce il primo custode laico e sacrista: nella persona di GIUSEPPE LAURIOLA. Il suo nome lo desumiamo dal Verbale per il trasporto dellโicona a Roma per i restauri, datato 27 ottobre 1927, che non potรฉ firmare perchรฉ analfabeta, ma ricco di coraggio sicuramente. Sei anni prima, allโindomani di quel 1921, per noi anno da prendere in considerazione come inizio del suo servizio: โ๐ผ๐ 30 ๐๐ก๐ก๐๐๐๐ 1922 โ ricorda Michele Magno ๐๐ ๐ฟ๐๐ก๐ก๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ก๐๐โ๐ pp. 93-94 โ ๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐ โ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ข๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ 89, ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐๐ก๐ข๐ง๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐, ๐ ๐๐ก๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ง๐ ๐๐ ๐ก๐๐๐ ๐บ๐ข๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐๐๐๐ [โฆ] ๐ข๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐ ๐ก๐ ๐๐๐ขฬ ๐๐๐ก๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐โ.
Se poterono impossessarsi di mobili e del carteggio, non poterono delle loro bandiere.
โ๐๐ข๐๐ ๐ก๐ ๐๐ข๐๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐ก๐ ๐ฃ๐๐, ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐โ๐๐๐ฃ๐๐ ๐๐๐๐, ๐๐๐ ๐๐๐๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ข๐๐๐ ๐ก๐ ๐น๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ถ๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐ก๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ก๐๐๐๐ ๐๐๐๐โ๐๐๐๐ข๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐ ๐ก๐. ๐ฟ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ข๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ก๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐โ๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐โ๐ ๐๐ ๐ก๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ข๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐ก๐๐๐๐: ๐๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐๐ข๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ก๐๐ง๐๐๐๐โ.
In seguito agli scavi degli anni โ30, troviamo come nuovo sacrista custode MICHELANGELO CAPAIUOLO (1872-1957), con la moglie RACHELE FABIANO e i due figli Grazia e Matteo . Michelangelo prima di fare il sacrista di Siponto era โnaviganteโ e con la famiglia abitava vicino il Campanile, poi si trasferirono a Siponto, vivendo nella stanza dellโeremita e in unโaltra piรน piccola costruita allโinizio della scala, demolita nei restauri del 1972-75. Come gli antichi eremiti, i Capaiuolo hanno vissuto senza corrente e senzโacqua potabile, di elemosine lasciate dai fedeli ed il ricavato dalla coltivazione di un orto proprio dietro la chiesa.
Michelangelo rimase custode e sacrestano fino alla sua morte, poi gli subentrรฒ il figlio MATTEO (1916-1983). A differenza del padre, si ritirรฒ negli anni โ70 in cittร , abitando in via S. Lorenzo, dove morรฌ nel 1983.
Legati alla loro presenza alcuni aneddoti raccolti invece da Michele Nenna, che ringrazio. La moglie Rachele Fabiano (1887-1967) raccontava di essere stata svegliata piรน volte nel cuore della notte da una voce che supplicava: โ๐ ๐๐โ๐๐๐๐, ๐ ๐๐โ๐๐๐๐โฆ ๐๐ ๐๐๐๐โฆ ๐ ๐ก๐๐โ๐ ๐๐ข ๐ ๐๐ฬ๐๐๐กโ.
Era la Sipontina che la chiamava, e con pazienza scendeva fin giรน in cripta e trovava sempre il lume ad olio spento o perchรฉ era finito lโolio, o per problemi del lumino di stoppa.
Ai Capaiuolo succedettero dagli anni โ70 fino agli inizi anni โ90 del secolo scorso GIUSEPPE TOMAIUOLO (1916-2001) e suo figlio LEONARDO, che perรฒ non risiedettero nella casa dellโeremita, bensรฌ in cittร .
๐บ๐๐. ๐ณ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ท๐๐๐๐๐๐๐๐๐