Articolo tratto da “La dea Vittoria nel Cielo di San Giovanni Rotondo” di Salvatore Antonio Grifa (edizioni Gargaros – Artestampa, ottobre 2005).
Nel 1922, veniva costituito un Comitato presieduto dal dott. Antonio Lauricelli, con l’intento di erigere un Monumento per non dimenticare e per onorare solennemente i figli della Terra di San Giovanni Rotondo caduti in difesa dell’italica Patria nella prima guerra mondiale (1915-1918).
Ed infatti, la voce Monumento, nella stessa radice latina, traeva origine da monere, monumentum: ricordare-rimembrare, rammentare,ammonire, far pensare, documentare (Cicerone, Livio, Orazio, Tacito, Virgilio).
La realizzazione dell’opera veniva affidata , dopo la presentazione ed approvazione di un regolare bozzetto rappresentante la dea alata Vittoria, allo scultore Luigi De Luca, docente presso l’Accademia delle belle Arti di Napoli, artista di grande notorietà e valore.
Intanto, il 24 maggio 1924, il Consiglio comunale, convocato appositamente in seduta straordinaria, conferiva a S.E. Benito Mussolini, Presidente del Consiglio dei Ministri, la cittadinanza onoraria. Alla seduta erano presenti, in numerosa e larga rappresentanza , le autorità, le associazioni, Sindacati e sodalizi locali. La banda cittadina eseguiva l’inno Reale, mentre si elevavano frenetiche ovazioni per il Re, per la Patria, per S.E. Mussolini. “(Delibera n.140 del Consiglio comunale, pubblicata senza opposizione alcuna, il 25 maggio 1924 all’Albo pretorio, San Giovanni Rotondo).
Il Comitato sperava di inaugurare il Monumento nello stesso anno ma ciò non fu possibile.
Lo scultore De Luca aveva puntualmente eseguito e consegnato l’opera nel 1924, data riportata in epigrafe (la statua, i fregi bronzei, i marmi del piedistallo ed il basamento), ma il Comitato non aveva ancora completato i pagamenti, che ammontavano a ventiseimila lire. In seguito, grazie a un lodevole e sostanzioso contributo da parte delle casse comunali (seimila lire), veniva disposto il saldo dell’opera all’artista napoletano e solamente nel 1929 il Monumento veniva ufficialmente inaugurato (27 ottobre).
Da rilevare che il Comitato e l’Amministrazione comunale (presieduta dal sindaco Francesco Morcaldi), nella realizzazione di questa encomiabile opera, lavorarono sempre in perfetta sintonia, con diligenza e passione.
Solenne e significativa l’epigrafe riportata nella parte centrale del Monumento stesso e rivolta verso il sole nascente, simbolo di vita e di luce eterna:
AI FIGLI MAGNANIMI CHE MORENDO PER LA PATRIA ASCESERO NEI CIELI DELLA GLORIA LA TERRA NATIA FIERA E GRATA MCMXXIV
Sul lato est del Monumento veniva riportato il Bollettino di guerra n. 1268 (Regio Esercito Italiano, Comando Supremo) del 4 Novembre 1918 – ore 12, firmato dal Generale Armando Diaz(nominato in seguito con il titolo di Duca della Vittoria,anno 1921).
Imperative, solenni ed emozionanti le parole del Generale che esprimeva tutto l’orgoglio per la Vittoria conseguita :” La guerra contro l’Austria Ungheria che sotto l’alta guida di S.M. il Re duce supremo l’esercito italiano inferiore per numero e per mezzi iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta……..
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa baldanza.”.
Sul testo, impresso nella pietra, veniva collocato lo stemma bronzeo del Regno d’Italia.
La dea Vittoria, nel sacrificio e nell’eroismo dei soldati italiani caduti nella guerra di liberazione in difesa della Patria, celebrava il suo trionfo.
In particolare, il Generale Diaz nel mese di aprile del 1922, in occasione della pubblicazione dell’Albo d’oro dei Decorati e dei Caduti di Terra di Capitanata, scriveva:
”Alla Capitanata forte, fedele, laboriosa, per l’Albo dei suoi benemeriti di guerra. Nel ricordo delle forti imprese e dei nobilissimi olocausti è ogni italiana fierezza ed ogni incitamento ad opere virili, feconde di lavoro e di civile progresso. Tale ricordo sia cemento di cuori, di energie e di volontà, quale omaggio ai valorosi caduti, quale affermazione delle virtù della Patria, onora in quanti han coscienza di aver compiuto in fede e valore ogni loro più arduo dovere.”
Fregi bronzei (eseguiti dallo stesso scultore De Luca), riproducenti corone di alloro, stelle a cinque punte, gladi con elmo, venivano apposti sui quattro lati marmorei del Monumento, parte centrale.
Il basamento in pietra, inoltre, veniva arricchito con coppe bronzee(sempre dell’artista napoletano), ove la sacra fiamma della Vittoria e della gloria simbolicamente doveva ardere e mai spegnersi.
Subito dopo, tutta l’area circostante veniva riservata alla “Memoria dei Caduti in guerra “, con la creazione di un Parco della Rimembranza.
Venivano successivamente piantati dei pini, recanti ciascuno, su una fascetta metallica, il nome del Caduto in guerra. Ai lati del grande basamento in pietra del Monumento, venivano messi a dimora anche dei piccoli cipressi.
Tutta l’area veniva racchiusa da un’artistica recinzione in ferro, asportata nell’anno 1944, allorquando oro, ferro e rame dovevano servire alla Patria, per comprare e costruire armi e cannoni.
Le spose donarono le loro auree collane e fedi nuziali e le case dei Sangiovannesi si svuotarono di conche-callare(in rame), piatti e vasellame vario.
Con lo scorrere del tempo i pini scomparvero e con essi le metalliche fascette con i nomi dei Caduti ed il Parco della Rimembranza fu cancellato per sempre: la damnatio Memoriae celebrava così i suoi trionfi.
In seguito tutta l’area ove sorgeva il Monumento (l’antica Piazza del lago) veniva ridisegnata e veniva creata una zona verde a mò di villetta comunale, con alberi e aiuole varie.
Nasceva Piazza Europa, che nel toponimo recava anch’essa la traccia della mitica dea Europa, rapita da Zeus e trasportata verso terre lontane (Anassimandro, Apuleio, Eratostene, Esiodo, Orazio, Ovidio, Platone, Plinio). Quelle terre che in seguito avrebbero mappato tutto un Continente: Europa, per l’appunto.
Con una iniziativa, lodevole e meritoria, anche i Caduti di tutte le guerre venivano strappati all’oblio e richiamati alla memoria collettiva dei Sangiovannesi (Comitato cittadino-1981, riportato in epigrafe sul lato sud del Monumento).
Sui quattro lati del corpo centrale del Monumento della Vittoria alata, venivano scolpiti, su lastre marmoree, i nomi dei Caduti.
Alla base del monumento veniva collocato un cippo in pietra recante una bronzea lampada che illuminava, nella indefettibile luce dell’eternità, la Memoria dei Caduti. Sulla parte frontale della stele venivano impresse queste parole:
E’ UN ERRORE LA GUERRA MA IL DOVERE DI CHI HA COMBATTUTO E’ VERO. (G.Scarale) AI COMBATTENTI DI TUTTE LE GUERRE SAN GIOVANNI ROTONDO
* * *
Nel Monumento della dea Vittoria, che non è un Angelo, eseguito dallo scultore Luigi De Luca (un vero capolavoro della statuaria bronzea), ove la dea si eleva sinuosa , leggera ed aerea, con la sua veste fluttuante, fino a prendere il volo nei cieli della gloria, si leggono tutti gli elementi significativi della iconografia e mitologia classica, riportati nelle opere marmoree e bronzee dell’arte greca, etrusca, sabino-romana, collegati, appunto, alla dea alata della Vittoria (con le relative aree circostanti) : ali, piumaggio, alloro, gladio-pugnale, cipressi, palma, pini, stelle.
Elementi e segni-stigmi indicanti, in linee generali, vittoria, premio, encomio, ascesa, rinascita, luce di gloria e di vita eterna, pianto, dolore.
* * *
1915-1918
Antonacci Stefano
Baldinetti Antonio
Baorda Antonio
Biancofiore Antonio
Biancofiore Giovanni
Biancofiore Vincenzo
Bocci Adamo
Bocci Nicola
Brandini Pasquale
Buenza Salvatore
Cafaro Pietropaolo
Campanile Pasquale
Canistro Giovanni
Canistro Michele
Canistro Pasquale
Cappucci Michele
Cappucci Santo
Capuano Giuseppe
Capuano Luigi
Capuano Matteo
Capuano Raffaele
Cassano Bartolomeo
Cassano Giovanni
Chiumento Nunzio
Ciccone Donato
Cocola Giuseppe
Cocomazzi Biagio
Cocomazzi Leonardo
Cocomazzi Michele
Cocomazzi Nunzio
Corridore Antonio
Covino Pasquale
Crisetti Antonio
Crisetti Michele
Cugino Matteo
Cusenza Matteo
Cusenza Pasquale
D’Addetta Antonio
D’Addetta Giuseppe
D’Amico Angelo
De Bonis Antonio
De Cata Luciano
Del Giudice Giovanni
Del Mastro Leonardo
Del Mastro Michele
De Mita Salvatore
Del Sordo Vincenzo
Di Maggio Francesco
Di Maggio Nicola
Di Vento Carlantonio
Donatacci Giovannantonio
Dragano Giuseppe-1881
Dragano Giuseppe-1887
Ercolino Giovanni
Falcone Nicola-1883
Falcone Nicola-1894
Fania Domenico
Ferrara Michele
Fini Michele
Fini Saverio
Fiore Pasquale
Fiorentino Cristoforo
Fiorentino Domenico
Formica Francesco
Formica Nicola
Fraticelli Giovanni-1886
Fraticelli Giovanni-1895
Gaggiano Antonio
Gaggiano Giovanni
Gemma Matteo
Giuliani Giuseppe
Giuliani Marco
Giuliani Matteo
Gorgoglione Nicola
Gravina Angelo
Greco Pietro
Grifa Antonio-1892
Grifa Antonio-1896
Grifa Filippo
Grifa Luigi
Grifa Michele
Grifa Nicola
Lauriola Francesco
Lecce Domenico
Lecce Paolo
Lops Michele
Mancini Domenico
Mangiacotti Antonio
Mangiacotti Felice
Mangiacotti Francesco-1890
Mangiacotti Francesco-1897
Mangiacotti Giuseppe
Mangiacotti Giusto
Mangiacotti Luigi
Martino Orazio
Masciale Matteo
Massa Giuseppe
Melchionda Antonio
Melchionda Domenico
Merla Nicola
Mimmo Matteo
Mischitelli Antonio
Miscio Donato
Miscio Matteo
Miscio Michele
Monaco Giuseppe
Napolitano Giovanni
Nardella Giovanni
Nardella Pietro
Natale Giuseppe
Padovano Antonio
Palladino Faustino
Palladino Giovanni
Palladino Matteo-1892
Palladino Matteo-1898
Palladino Michele
Palumbo Lorenzo
Palumbo Vitantonio
Patrizio Giuseppe
Perrone Giuseppe
Perrone Matteo
Placentino Antonio
Placentino Giuseppe
Placentino Michelantonio
Placentino Salvatore
Pompilio Michele
Puzzolante Filippo
Re Antonio
Rendina Giovanni
Ricciardi Antonio
Rinaldi Michele
Ritrovato Luigi
Ritrovato Michele
Russo Andrea
Russo Antonio-1888
Russo Antonio-1895
Russo Francesco
Russo Michele
Russo Nicola
Santoro Antonio
Santoro Bartolomeo
Santoro Donato
Savino Francesco
Savino Giovanni
Savino Michele-1889
Savino Michele-1892
Savino Nicola-1892
Savino Nicola-1899
Savino Pasquale
Scarale Antonio-1886
Scarale Antonio-1892
Scaramuzzi Giovannantonio
Scaramuzzi Luigi
Scaramuzzi Salvatore-1896
Scaramuzzi Salvatore-1897
Siena Filippo
Silvestri Ernesto
Tamburrano Antonio
Tannoia Raffaele
Taronno Nicola
Tortorelli Giovanni
Totta Giuseppe
Tricarico Matteo
Turco Filippo
Turco Matteo-1885
Turco Matteo-1892
Turi Donato
Urbano Antonio-1892
Urbano Antonio-1896
Urbano Pasquale
Vergura Giuseppe
Vergura Leonardo
Viscio Pasquale
Zagaria Savino
Zoccano Antonio.Serg.
Zoccano Antonio
Zoccano Michele-4.7.1881
Zoccano Michele-8.9.1881
1935-1938
Augello Luigi
Cusenza Francesco
De Bonis Giovanni
Melchionda Michele
Placentino Antonio
1940-1945
Barbano Biagio
Biancofiore Gaetano
Biancofiore Michele
Camardella Domenico
Cantiani Mario
Caputo Libero
Carriera Matteo
Cascavilla Filippo
Cascavilla Paolo
Cascavilla Gennaro
Cassano Antonio – 1921
Cassano Antonio – 1922
Cavorsi Antonio
Ciccone Matteo
Ciccone Michele
Cisternino Antonio
Cocomazzi Luigi
Corridore Matteo
Covino Giovanni
Crisetti Filippo
Cusenza Donato
Cusenza Giuseppe
D’Apolito Michele
D’Agruma Antonio
De Luca Rocco
De Meo Gaetano
Del Sordo Michele
Ercolino Giovanni
Falcone Donato
Fini Giovanni
Francavilla Luigi
Francavilla Pasquale
Giuliani Giuseppe
Gravina Giuseppe
Gravina Matteo
Grifa Matteo
Guerra Matteo
Gurgoglione Giovanni
Latufara Nicola
Lauriola Pasquale
Longo Matteo
Longo Pasquale
Mangiacotti Costanzo
Mangiacotti Donato
Mangiacotti Giuseppe
Mangiacotti Nicola
Marcucci Michele
Martino Carmine
Martino Pasquale
Masciale Matteo
Massa Antonio
Miscio Domenico
Miscio Matteo
Miscio Michele
Morra Angelo
Patrizio Salvatore
Placentino Vincenzo
Pompilio Santo
Prencipe Pasquale
Priore Pasquale
Puzzolante Giuseppe
Rendina Benedetto
Ricciardi Antonio – 1921
Ricciardi Antonio -1922
Ruberto Carmine
Ruberto Nunzio
Russo Giuseppe
Russo Michele
Santoro Salvatore
Savino Antonio
Savino Giuseppe
Scaramuzzi Pietro
Siena Matteo
Strizzi Pietro
Totaro Libero
Totta Santo
Turco Antonio
Urbano Domenico
Urbano Fabio
Urbano Giovanni
Ventrella Antonio
Villani Raffaele
Vinotti Ruggero
Viscio Donato
1999
Dragano Pasquale