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22 Nov

Quella notte che Padre Pio salvò il Generale Cadorna

IN una notte piena , mentre pregava da solo prima di andare a letto ; fece un lungo viaggio non si sa come – ma in quel buio distante da tutto , con gli occhi soffermi sul muro – di quel novembre del 1917 –  dopo la disfatta di Caporetto si trovò  a poca distanza del generale Luigi Cadorna,lo guardava da dietro la tenda della sua stanza in silenzio.

Il comandante supremo dell’esercito italiano nella prima guerra mondiale, in momenti di sconforto per esser stato sostituito nel comando supremo dal generale Armando Diaz e per vedere intaccato il proprio operato militare da indecorosi commenti, in una città del Veneto, vide dinanzi a sé un Frate. L’aveva preceduto un acuto profumo di rose e viole. Aveva le mani sanguinanti e uno sguardo dolce. Lo esortò a stare tranquillo. Lo convinse a deporre la pistola e a non compiere un gesto insano da disperato. Il generale che non aveva mai visto padre Pio, riferendo i particolari dell’accaduto, si sentì dire che quel Frate presente nel suo studio, altri non poteva essere che lo stimmatizzato di S. Giovanni Rotondo.Gli nacque il desiderio di rivederlo.

Nel 1920 partì verso la cittadella pugliese. Nessuno sapeva di quella visita. Restò quindi meravigliato quando, giunto con la corriera nella città della garganica si sentì dire dai cappuccini che padre Pio l’attendeva. Il Padre fu subito riconosciuto dal generale: “È questo il Frate che è venuto da me!” Il Padre si fece ancor più conoscere, ricordandogli: “Generale, l’abbiamo passata brutta, quella notte!” Ma il generale impressionato non parlò…


Di Claudio Castriotta

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